CasaPound sa sempre prima a chi viene data la casa popolare: una talpa in Comune?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Aprile 2019 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
CasaPound conosce sempre prima a chi viene assegnato l'alloggio popolare: la talpa in Comune

CasaPound conosce sempre prima a chi viene assegnato l’alloggio popolare: la talpa in Comune

ROMA – Sono lì, prima di tutti e in prima fila, quelli di CasaPound non appena un alloggio popolare si libera e viene riassegnato: c’è una talpa in Comune che li avvisa sospettano Digos e Finanza, ma intanto si capirebbe come mai gli attivisti neri riescano a conoscere in anticipo le destinazioni delle case popolari, magari a famiglie straniere, e quindi organizzare presidi e proteste in tempo reale al grido “Prima gli italiani”, che peraltro è diventato anche un marchio registrato. 

Però, nella lista dei 22 immobili romani da sgomberare perché occupati abusivamente stilata dal Ministero dell’Interno, quello occupato da Casapound all’Esquilino non c’è: eppure all’interno, ha scoperto la Guardia di Finanza, ci vivono anche un dipendente del Campidoglio (una maestra d’asilo), uno di Cotral, un altro del Policlinico.

Almeno due di loro, con 27 e 23mila euro di reddito, non avrebbero diritto nemmeno a chiederlo un alloggio popolare. I dirigenti del’organizzazione neofascista residenti in Via Napoleone III sono tutti sotto la soglia di 18mila euro, per cui in teoria si sentono tranquilli. 

Sulla questione indaga tuttavia anche la Corte dei Conti: qualcuno al Demanio, che magari ha chiuso più di un occhio, ha ostacolato i controlli, ha rallentato le procedure, potrebbe dover pagare per danni milionari all’erario.

Casapound: “Siamo alla fantascienza”. “Siamo alla follia, alla fantascienza. Non esiste alcuna talpa in Campidoglio, non c’è nessuna rete di informatori”. A dirlo Davide Di Stefano, responsabile romano di Casapound, in merito alla notizia di una presunta ‘talpa’ che avendo accesso a informazioni privilegiate dagli uffici comunali avrebbe segnalato a CasaPound informazioni sugli assegnatari delle case popolari alla periferia di Roma. “Non c’è nessuna talpa, a noi ci chiamano gli abitanti dei quartieri che ci conoscono perché in passato abbiamo magari organizzato manifestazioni, sistemato qualche parchetto o distribuito, come ad esempio a Torre Maura, di pacchi alimentari”. (fonte La Repubblica)