Omicidio Caselle, mistero della villetta: alibi del figlio, moventi e telefonata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Gennaio 2014 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
Caselle. Mistero sul triplice omicidio: alibi del figlio, moventi e telefonata

Caselle. Mistero sul triplice omicidio: alibi del figlio, moventi e telefonata (Foto Ansa)

TORINO – Un buco di 70 minuti nei movimenti di Maurizio Allione, il figlio della coppia trucidata nella villetta di Caselle, a Torino, insieme all’anziano nonna. I possibili moventi per un truce e triplice omicidio, dai soldi ai possibili rancori con lo stesso figlio e i vicini. La telefonata di Andrea Pagano, amico di Maurizio e primo a rinvenire i cadaveri martoriati dalle numerose coltellate. L’omicidio di Claudio Allione, 66 anni, la moglie Maria Angela Greggio, 65 anni, e la madre di lei Emilia Campo Dall’Orto.

Marco Imarisio sul Corriere della Sera parla del mistero dell’efferato omicidio, per cui Maurizio Allione è stato a lungo interrogato dagli inquirenti e di cui manca ancora una precisa ricostruzione:

Mai come in questa vicenda, sempre fino a prova contraria, i risultati dell’autopsia sembrano decisivi, e questo spiega anche la cautela del pubblico ministero nel formulare i quesiti rivolti al medico legale. Gli esiti dell’esame autoptico devono spiegare se quelle decine di ferite causate da una lama lunga almeno venti centimetri sono state sferrate dopo la morte delle tre vittime, e soprattutto avranno il compito di stabilire l’orario esatto dei decessi. Non stavano andando a dormire e neppure si erano appena alzate. Indossavano maglioni e abiti da giorno, questo è l’unico dato certo”.

Maurizio, unico figlio della coppia, è per ora l’unico sospetto nonostante il suo alibi:

“Tutti sanno che Maurizio, l’unico figlio degli Allione, è in libertà, ma con il marchio del sospetto. La differenza tra il suo alibi, la menzogna e la verità, ruota intorno a uno spazio di settanta minuti al massimo, il tempo di una uscita con gli amici nella serata di venerdì, la partenza nella tarda mattinata del sabato verso la casa di montagna. L’esame dei tabulati telefonici di Maurizio e della sua fidanzata servirà a dare un senso alle loro parole”.

Erica Di Blasi e Paolo Griseri su Repubblica scrivono i possibili moventi, tutti deboli in apparenza:

“Parla così Maurizio Allione, 29 anni, il figlio della coppia uccisa a Caselle insieme all’anziana madre di lei, Emilia Campo Dall’Orto, di 93 anni. E prova a ipotizzare: «I miei avevano avuto un litigio con un impresario edile che pretendeva più soldi di quelli che gli spettavano». Ma aggiunge subito: «Comunque non avevano mai ricevuto minacce». C’è poi «un vicino di casa che aveva insultato mia madre. Lei lo aveva querelato ma lui aveva poi scritto una lettera di scuse e le aveva dato 200 euro come risarcimento». La terza ipotesi è quella della «signora delle pulizie che secondo mia madre le avrebbe rubato una collanina d’oro». Liti e scaramucce. Ma bastano a spiegare un triplice omicidio?”.

A trovare i corpi è stato Andrea Pagano, amico di Maurizio, che era al telefono col figlio della coppia mentre entrava in casa. Pagano in un’intervista a Carlotta Rocci del Corriere della Sera racconta quei momenti:

«La casa era in penombra, ma ho capito subito che non erano morti da poco per via del colore delle unghie del padre»”.

Il ragazzo era stato chiamato da Maurizio:

“«Mi ha detto che non aveva trovato nessun altro a cui domandare quel favore. All’inizio non era particolarmente preoccupato, ma man mano che passava il tempo è diventato sempre più teso. Quando ho trovato i corpi dei suoi genitorieravamo al telefono. L’ho sentito scoppiare a piangere»”.

Una scena raccapricciante, quella apparsa ai suoi occhi:

“«Ero al primo piano. Ho visto i corpi dei genitori di Maurizio riversi a terra. Erano vestiti. Non ricordo i particolari, per esempio se la stanza fosse o meno a soqquadro, ma in giro non c’era molto sangue, per capirci non era una scena da film dell’orrore. Non ho trovato la nonna che era al pianterreno. Forse non l’ho vista quando mi sono affacciato in un primo momento. Dopo aver trovato i genitori, però, ero troppo sconvolto per continuare a cercare e sonouscito in cortile senza toccare nulla. Ho avvertito i carabinieri »”.

Una famiglia come tante, racconta infine Pagano degli Allione:

“«Una famiglia come tante altre. Non ho mai frequentato molto casa dei suoi. Vivevano nella villetta della nonna. Si sono sempre sostenuti a vicenda. So che i genitori stavano ristrutturando un appartamento al piano superiore proprio per Maurizio. Ma non so se lui avesse davvero intenzione di andarci, non ne abbiamo mai parlato»”.