Caserta, Vincenzo Mongillo si toglie la vita: “Rimorso per morte del fratello Marco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2016 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA
Caserta, Vincenzo Mongillo si toglie la vita: "Rimorso per morte del fratello Marco"

Caserta, Vincenzo Mongillo si toglie la vita: “Rimorso per morte del fratello Marco”

CASERTA – Vincenzo Mongillo è stato trovato impiccato nella sua casa nel rione Vanvitelli, a Caserta. Una morte che arriva dopo che lo scorso 8 luglio il fratello Marco Mongillo, 19 anni, è stato ucciso da un proiettile alla testa. Da allora il fratello Vincenzo, 21 anni, non è stato più lo stesso, fino al gesto estremo di togliersi la vita. E c’è chi, nel rione, pensa che dietro al suicidio ci sia un rimorso per la morte del fratello di qualche mese prima.

Francesco Romanetto sul quotidiano Il Mattino scrive che nel rione Vanvitelli, dove legalità e illegalità convivono, lo scorso 8 luglio Marco è morto forse per un tragico gioco, finito con un proiettile nella testa:

“Tutto sommato – qui dove (presumibilmente) fu per un tragico gioco che l’8 luglio scorso Marco Mongillo, di 19 anni, venne ucciso da un proiettile in fronte e dove ieri è stato trovato impiccato suo fratello Vincenzo, di 21 anni – non ci sono ancora i segni dello squallore e del degrado di molte periferie urbane. Semmai, percorrendo i vialetti interni e le stradine del rione Vanvitelli, la parola che viene in mente è «decadimento»”.

I due fratelli Mongillo vivevano in una casa in via Dossetti con la madre e uno zion, scrive ancora Romanetto:

“La casa dove abitavano insieme fino a luglio e dove dall’8 luglio fino a ieri mattina ha continuato a vivere soltanto Vincenzo, con la mamma Maria Bocconi ed uno zio (il padre, Gaetano Mongillo, era separato dalla moglie), è al numero 13 di via Dossetti”.

Entrambi i ragazzi poi lavoravano in una pizzeria, la Loggetta, Marco come pizzaiolo e il fratello Vincenzo come cameriere:

“Dopo la sua morte, il proprietario della pizzeria «La Loggetta» prese con sé il fratello. E così Vincenzo, lui che pure aveva frequentato ambienti dove il margine tra legalità e illegalità tende a sfumare (qualche spinello, piccolo spaccio) serviva ai tavoli in pizzeria. Su Facebook aveva messo anche qualche foto dove lui sorride, in divisa da cameriere”.

E c’è chi crede che, dietro alla morte di Vincenzo, che si è tolto la vita impiccandosi in casa, ci possa essere un rimorso o il profondo dolore per la morte del fratello Marco per un gioco finito male:

«So che Vincenzo è stato a chattare davanti al computer fino alle cinque del mattino: ho letto i suoi post – racconta un ragazzo – Vincenzo era una persona per bene. Ma era rimasto shoccato dalla morte del fratello. Nessuno di noi può sapere che cosa sia avvenuto quel giorno di luglio, ma può essere che Vincenzo s’è ammazzato per un senso di colpa, o di rimorso. Forse. Ma forse la verità non la saprà mai nessuno»”.