Caserta: neonata ha la pelle nera, papà sfascia sala parto

di Edoardo Greco
Pubblicato il 12 Aprile 2016 - 16:50| Aggiornato il 13 Aprile 2016 OLTRE 6 MESI FA
Caserta: neonata ha la pelle nera, papà sfascia sala parto

Caserta: neonata ha la pelle nera, papà sfascia sala parto (immagine d’archivio – Ansa)

CASAGIOVE, CASERTA – Alla vista della neonata dalla pelle nera, il padre è impazzito di rabbia e ha sfasciato la sala parto. Ne dà notizia il Corriere di Caserta, raccontando che la nascita sarebbe avvenuta una settimana fa, in una clinica privata, e i genitori sono una coppia di Casagiove (Caserta). Non è arrivata finora nessuna smentita.

Lui un autotrasportatore di 40 anni, lei sei di meno, 34. Dopo undici anni di matrimonio avevano deciso finalmente di fare un figlio, cosa che prima non era stata possibile anche per il lavoro dell’uomo, che lo porta a stare spesso lontano da casa. C’era quindi molta attesa in famiglia, alimentata dalla decisione, presa da tutti e due i coniugi, di non conoscere il sesso del nascituro. Al momento del parto erano presenti anche i parenti del padre, ansiosi di vedere la gravidanza andare a buon fine e di sapere se si sarebbe trattato di un bimbo o di una bimba.

Si trattava di una bimba, ha rassicurato tutti il primario, invitando però i presenti a non avere pregiudizi perché la neonata aveva la pelle nera. A quel punto il marito, riferiscono FanpageCasertace.net e Vesuvio Live, ha tentato di aggredire la moglie. Bloccato, si è sfogato sugli oggetti della sala parto, sfasciando anche una vetrata.

Fuori dalla sala parto è esplosa la rabbia dei familiari del marito, che hanno urlato contro la partoriente, accusata (non senza qualche elemento di prova) di tradimento. L’intervento dei vigilantes della clinica ha riportato la calma, anche se l’uomo non è sembrato per niente disposto a lasciar correre “l’incidente”: ha chiesto il divorzio. Intanto le urla avevano attirato l’attenzione di tutta la clinica, e la notizia già correva di bocca in bocca.

La storia sembra uscita dalla penna di Edoardo Nicolardi, autore di “Tammurriata Nera” (1944), una delle più famose canzoni popolari napoletane che narra: È nato nu criaturo, è nato niro, / e ‘a mamma ‘o chiamma Ggiro
“È nato un bambino, è nato nero, / e la mamma lo chiama Ciro”.

Tammurriata nera racconta la storia di una donna che mette al mondo un bimbo di colore, concepito da un soldato durante l’occupazione americana. La donna, tuttavia, accetta il figlio, forte del proprio amore materno. L’intera vicenda è raccontata da una specie di “coro greco”, che ironizza sul fatto che per quanto la donna rigiri i punti di vista del fatto (Seh, vota e gira, seh seh, gira e vota, seh), o gli affibbi nomi italiani come Ciccio, Antonio, Peppe o Ciro (ca tu ‘o chiamme Ciccio o ‘Ntuono, ca tu ‘o chiamme Peppe o Ggiro), il bambino che ha partorito è comunque nero (chillo ‘o fatto è niro niro, niro niro comm’a cche).

La nascita della canzone prende ispirazione da un episodio accaduto a Nicolardi, che vide un certo trambusto nel reparto maternità presso l’ospedale di Napoli Loreto Mare, di cui era dirigente amministrativo. Una giovane aveva dato alla luce infatti un bambino di colore e di fatto non era l’unica in quel periodo ad essere rimasta incinta dei soldati afro-americani.