Caso Marrazzo, Corona in Procura «In Italia c’è una cupola del ricatto»

Pubblicato il 11 Febbraio 2010 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Corona

«Le vicende che mi hanno visto sotto processo a Milano sono caramelle rispetto al caso Marrazzo. Qui siamo in presenza di un vero ricatto, di una vera estorsione e di un omicidio, io ero accusato solo di tentativi di estorsione». Lo ha affermato il fotografo Fabrizio Corona, al termine dell’audizione avvenuta oggi, 11 febbraio, in procura a Roma in relazione al caso Marrazzo. Corona è stato ascoltato per circa mezz’ora dal procuratore aggiunto Gian Carlo Capaldo.

Parlando con i cronisti al termine del colloquio, il fotografo ha affermato che «in Italia esiste una cupola del ricatto», senza però specificare a cosa si riferisse. In merito al video che ritrae l’ex presidente della Regione Lazio in compagnia del transessuale Natalie, Corona ha, inoltre, affermato: «Forse me l’hanno proposto – ha detto – non ricordo. Ricevo oltre duecento telefonate al giorno. Se anche me lo avessero offerto non lo avrei accettato perchè ormai non faccio più questo lavoro e comunque un video del genere non è commercializzabile come invece le mie foto dei calciatori».

E ancora: «Ormai faccio solo il fidanzato di Belen. Probabilmente me l’hanno offerto perchè io ero il maestro. Comunque io quel video non l’ho visto». Il fotografo, jeans e giacca di pelle da motociclista, lasciando gli uffici di piazzale Clodio a bordo di una Mercedes grigia ha aggiunto: «sono contento di essere stato interrogato perchè pensavo che il caso Marrazzo fosse ormai concluso e mi chiedevo come funziona la legge. Qui ci sono telefonate a direttori di giornali e tentativi di vendere un video – ha concluso – per i quali non c’è nessun indagato e nessuno in carcere. Io invece sono stato condannato a tre anni e otto mesi di carcere per molto meno».