Castellammare di Stabia, operazione anti Camorra: arrestate l’avvocatessa Nicoletta Romano e la moglie di un finanziere

Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA

Un’avvocatessa e la moglie di un finanziere sono stati arrestate nell’ambito di un’operazione contro la Camorra a Castellammare di Stabia (Napoli). La prima è accusata di usura ed estorsione, la seconda di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.

L’avvocatessa arrestata è Nicoletta Romano, di 47 anni. E’ accusata di aver costretto la vittima di alcuni usurai a cedere loro un appartamento in cambio della somma che non era riuscito a pagare. Il valore dell’immobile, che si trova a Capaccio (Salerno) è però assai maggiore del denaro ricevuto in prestito: appena 5.500 euro. Così la vittima ha raccontato l’episodio ai carabinieri: ”Presso lo studio dell’avvocato Nicoletta Romano, alla quale consegnai anche la carta d’identità di mia moglie, mai restituitami, mi si rappresentò che il mio debito era cresciuto sino a raggiungere la cifra di euro 15.000. La cosa mi fece sbalzare dalla sedia e quando tentai di manifestare disappunto l’avvocato Nicoletta Romano mi intimorì dicendomi: ‘voi non sapete con chi avete a che fare!’. Questa cosa mi intimorì al punto che firmai alcuni documenti relativi alla cessione della mia casa di Paestum-Capaccio”.

L’uomo ha poi aggiunto: ”A distanza credo di circa un mese vi fu un altro incontro sempre nello studio dell’avvocato. In questa circostanza l’avvocato Romano mi rappresentò che il mio debito era arrivato a 30.000 euro. In questa circostanza mi convinsi ulteriormente circa le intenzioni dei soggetti presenti, ovvero, la volontà di acquisire la proprietà della mia abitazione di Capaccio-Paestum via Lisippo 21-23 approfittando del mio stato debitorio, promettendomi che all’atto della concretizzazione della vendita in loro favore, mi avrebbero consegnato la differenza di euro 35.000, somma nettamente inferiore al vero valore della proprietà”.

La moglie del finanziere invece gestisce quattro centri scommesse Intralot che sono stati sequestrati. I clan si arricchivano anche grazie alla coltivazione estensiva di marijuana sui Monti Lattari.