Castelli (Teramo), ambientalista multato (400 euro) perché possiede arco, frecce e machete nel parco

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 10 Novembre 2021 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA
Castelli (Teramo), ambientalista multato (400 euro) per aver portato arco, frecce e machete nel parco

Castelli (Teramo), ambientalista multato (400 euro) per aver portato arco, frecce e machete nel parco (Foto d’archivio Ansa)

Ambientalista multato a Castelli (Teramo): lo hanno condannato a 400 euro di ammenda per avere introdotto in zona Parco, un arco, cinque frecce e due machete. Ora lui chiede leggi di tutela per chi come lui si prende cura della natura, dovendosi poi scontrare con la burocrazia.

Si chiama Fabrizio Sulli, ha 35 anni, è originario di Pescara e da oltre dieci anni vive in una casetta nel bosco nella Contrada Rava del Comune di Castelli (Teramo). All’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Castelli: ambientalista Fabrizio Sulli multato per frecce e machete

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Centro, l’uomo era accusato di detenzione abusiva di armi, di introduzione di armi senza autorizzazione in una zona Parco, di minaccia e cattura di animali all’interno di un’area del Parco. In realtà, come riferiva in una lunga intervista su www.italiachecambia.org, Sulli usa i machete per spaccare la legna, mentre l’arco e le frecce erano state portate e lasciate lì da una ragazza ospitata qualche giorno. L’accusa di cattura di animali invece riguarda il ritrovamento di una cinghialetta ferita.

“L’avevo trovata agonizzante sul ciglio della strada pochi giorni prima – aveva spiegato nell’intervista – l’ho soccorsa, portandola a casa e nutrendola con del latte e con dei mangimi per maiali. Poi ho chiesto alla veterinaria Francesca Di Bartolomeo, che lavora presso un centro di recupero fauna selvatica a Pescara come consegnarla presso una struttura adeguata”.

“Negli anni ho piantato centinaia di querce – aveva aggiunto – e vorrei mettere anche delle talee di frutti di bosco. Nel complesso ho sempre cercato di aiutare l’ecosistema forestale in cui vivo reintroducendo le specie che nel tempo sono scomparse”.

Come Fabrizio Sulli sopravvive nel parco nazionale del Gran Sasso

Per sostenersi, oltre a dedicarsi all’orto e a raccogliere frutti, Fabrizio ha per alcuni anni avuto delle capre e si è dedicato a diversi lavori di carattere occasionale, come le potature e il giardinaggio, nelle campagne e nelle città limitrofe. Da poco più di due anni è diventato una guida AIGAE e accompagna le persone in escursioni didattiche e naturalistiche fra i monti abruzzesi.