Catania/ Mauro Falcone, agente di polizia penitenziaria della Bicocca uccide il collega Davide Aiello con quindici colpi di pistola. Ignoto il movente. Prima del delitto aveva pregato con la Bibbia in mano

Emiliano Condò
Pubblicato il 1 Luglio 2009 - 11:44| Aggiornato il 2 Luglio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Stava andando a prendere un caffè, poi qualcosa gli è scattato in testa,  è  tornato indietro e ha ucciso un suo collega, Davide Aiello di 32 anni, ispettore di polizia penitenziaria. Il fatto è avvenuto stanotte nel carcere della Bicocca a Catania.

Mauro Falcone, 39 anni, già vittima di crisi depressive in passato, ha  scaricato addosso al collega 15 colpi,  l’intero caricatore della pistola d’ordinanza. Non si conosce ancora il movente del gesto dal momento che non risultano contrasti tra l’assassino e la vittima.  Dopo aver sparato, Falcone  ha atteso l’arrivo degli agenti della squadra mobile pronunciando frasi senza senso su Satana e sul “Male assoluto”.

Poco prima dell’omicidio un collega avrebbe visto l’assassino pregare inginocchiato al buio con una Bibbia in mano. Per il procuratore di Catania, Vincenzo D’Agata, si tratterebbe di un “delitto di ordinaria follia”. In passato però, a causa delle violente crisi depressive cui era soggetto, una commissione medica aveva vietato l’uso della pistola al poliziotto che era stato anche sospeso dal servizio per un periodo di tempo.  L’arma gli era stata restituita in seguito.