La procura di Arezzo ipotizza il reato di disastro colposo nell’ inchiesta aperta sul cedimento alla diga di Montedoglio, nel comune di Sansepolcro. Al momento il fascicolo è aperto contro ignoti.
La notte tra il 29 e 30 dicembre scorso in un muro della diga si è aperta una frattura che ha causato una fuoriuscita impressionante di acqua e la conseguente piena del fiume Tevere. Il cedimento ha costretto i sindaci di Sansepolcro ed Anghiari a sfollare 450 persone, poi tornate nelle loro case, e ha creato allarme anche a Città di Castello, in Umbria.
La procura sta facendo acquisire documenti negli uffici della diga e in quelli dell’ Ente irriguo umbro toscano, in via ristoro ad Arezzo, che gestisce l’ invaso. La polizia giudiziaria sta entrando in possesso dei documenti della progettazione iniziale dell’ invaso (disegni e calcoli), oltre alle foto scattate durante la costruzione delle paratie e della preparazione del calcestruzzo. Sul posto sono arrivati anche gli ispettori del ministero delle infrastrutture inviati dal ministro Altero Matteoli. Intanto il livello dell’ acqua e’ calato a tal punto da rendere visibile la frattura e cio’ permettera’ di avviare i primi esami tecnici per accertare il motivo del cedimento.
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