Caso Cedis, procura di Bari chiede 1 anno e 4 mesi per Fitto

Pubblicato il 5 Ottobre 2012 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA
Raffaele Fitto (Lapresse)

BARI – La procura di Bari ha chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per l’ex ministro Raffaele Fitto al termine del processo in cui era accusato con altre cinque persone di concorso in turbativa d’asta e interesse privato del curatore nella amministrazione straordinaria della società Cedis. Il caso, secondo l’accusa, riguarderebbe la presunta svendita della catena di supermercati, per favorire l’imprenditore Montinari. All’epoca dei fatti contestati (2004-2006), Fitto era presidente della Regione Puglia. Per Raffaele Fitto e per altri due imputati il pm Renato Nitti aveva chiesto il proscioglimento per prescrizione ma Fitto aveva rinunciato chiedendo di essere giudicato nel merito. La sentenza è attesa per il 22 ottobre prossimo.

”La richiesta del pubblico ministero era prevedibile – commenta l’ex ministro – Lo stesso pubblico ministero aveva inizialmente chiesto che la mia posizione fosse estinta per prescrizione. Ho rinunciato alla prescrizione e ho chiesto una sentenza nel merito che possa fare piena chiarezza sui fatti che mi sono stati contestati”.

La vicenda risale al periodo che volge dal 2004 al 2006, quando Fitto era governatore della Puglia. Secondo gli inquirenti, Raffaele Fitto, avrebbe favorito l’imprenditore Brizio Montinari nella vendita della rete di supermercati, dopo la dichiarazione di fallimento, tramite la nomina di commissari a lui vicini. In tutto ciò, secondo l’accusa, i supermercati sarebbero stati letteralmente svenduti, ad un prezzo pari a quasi il 50 per cento del reale valore di mercato. Ovvero: 7 milioni di euro invece di 15.

Nel processo, che si sta celebrando davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Bari, la prescrizione era stata richiesta, oltre che per Fitto, anche per Montinari e per Massimo Goti, all’epoca direttore generale del settore sviluppo produttivo del ministero delle Attività produttive. La sentenza definitiva è attesa per il 22 ottobre.