Centurioni e risciò nel centro di Roma, via libera. Tar sospende l’ordinanza di Virginia Raggi

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2017 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA
Centurioni e risciò nel centro di Roma, via libera. Tar sospende l'ordinanza di Virginia Raggi

Centurioni e risciò nel centro di Roma, via libera. Tar sospende l’ordinanza di Virginia Raggi

ROMA – Il Tribunale amministrativo regionale salva centurioni e risciò: potranno circolare liberamente nel centro storico di Roma. Il Tar ha infatti accolto le richieste dell’associazione centurioni e artisti di strada contro l’ordinanza della sindaca Virginia Raggi che, il primo dicembre scorso, aveva disposto il divieto a queste attività.

Il Tar, considerato che “le ordinanze contingibili ed urgenti rappresentano il rimedio approntato dall’ordinamento per far fronte a situazioni di emergenza impreviste” e ricordato che “deroghe alla normativa primaria, da parte delle autorità amministrative munite di potere di ordinanza, sono consentite solo se ‘temporalmente delimitate’ e, comunque, nei limiti della ‘concreta situazione di fatto che si tratta di fronteggiare'”, ha rilevato che nel caso specifico contestato “gli episodi richiamati nelle relazioni depositate in atti, non appaiono di entità tale da configurare una vera e propria ‘emergenza’, non altrimenti fronteggiabile e non giustificano, pertanto, il divieto indiscriminato e più volte reiterato, di svolgere un’attività lecita e comunque avente caratteristiche analoghe a quella dei cosiddetti ‘artisti di strada’, oggetto di specifica regolamentazione da parte di Roma Capitale”.

In più, considerando “che permane tutt’ora il dovere dell’amministrazione di adottare la disciplina organica anche dell’attività svolta dai cosiddetti centurioni, la quale richiede, quantomeno, il rilascio di un previo titolo autorizzativo”, il Tar ha rilevato che “dall’istruttoria disposta dal Collegio, è emerso come l’iter di approvazione di siffatta regolamentazione, non sia stato nemmeno avviato”. Fissata per la trattazione del merito, la pubblica udienza del 6 dicembre prossimo.