Cerignola, bambino sgridato dal sindaco: papà vuole querelare

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2016 - 07:28 OLTRE 6 MESI FA
Cerignola, bambino sgridato dal sindaco: papà vuole querelare

Cerignola, bambino sgridato dal sindaco: papà vuole querelare

FOGGIA – “Scemo che sei, ti sei fatto bocciare”: è la frase più dura che il sindaco di Cerignola, provincia di Foggia, rivolge a un bambino di 11 anni che aveva appena ricevuto la bocciatura a scuola.

Il video della ramanzina però è finito su Facebook e su molti siti e il bambino, riconosciuto nonostante ne sia stata celata l’identità, ora è additato e deriso in paese.

Il papà del piccolo vuole sporgere querela. Ecco cosa dice a Repubblica:

Michele, come ha saputo dell’esistenza di questo video? “Lo ha visto mio figlio maggiore, di 21 anni, sul suo tablet. Circolava in rete già da alcune ore. Dalle immagini abbiamo visto che il bambino offeso dal sindaco era mio figlio, suo fratello. E ci siamo fatti raccontare l’accaduto. Stiamo parlando di un bambino di 11 anni: mi ha fatto male vedere come è stato aggredito, come con le mani cercava quasi di ripararsi e difendersi”.

Come si sente? “Non trovo ancora le parole giuste per spiegarlo. Continuo a meravigliarmi di come, a livello umano, per il sindaco sia stato possibile scagliarsi in quel modo contro un ragazzino. A me hanno insegnato che i figli vanno ascoltati e spronati al dialogo, non aggrediti. Vederlo umiliato e posto alla mercé di tutti mi ha distrutto. Oggi tutti i bambini della zona lo appellano con quelle stesse parole pronunciate dal sindaco: gli hanno messo l’etichetta e lui non vuole più uscire di casa”.

Nel video, girato il 6 luglio, i toni sembrano abbastanza pesanti e il bambino riceve le urla in puro dialetto cerignolano:

“Lo stupido che sei. Non ti devi fare bocciare, scemo. Che sei buono a fare? Lo stupido che sei?”. A questa frase seguono altre parole simili e qualche parolaccia. Il sindaco si è difeso spiegando: “L’ho rimproverato come l’avrebbe fatto chiunque. Non si può tollerare che un bambino dica trionfante: ‘Sono stato bocciato’. Gli ho fatto una sgridata solenne perché evidentemente nessuno gli aveva mai fatto notare che senza istruzione non si va da nessuna parte. Ho detto solo che tutti quelli che stavano vicino a lui sarebbero andati avanti nella vita e lui no”.