Cernusco sul Naviglio, sfregio su labbra e guancia per imitare ghigno di Joker: ragazzi “sfidano” soglia del dolore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Gennaio 2021 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA
Cernusco sul Naviglio, sfregio su labbra e guancia per imitare ghigno di Joker: ragazzi "sfidano" soglia del dolore

Cernusco sul Naviglio, sfregio su labbra e guancia per imitare ghigno di Joker: ragazzi “sfidano” soglia del dolore (Foto d’archivio Ansa)

Cernusco sul Naviglio (Milano): vogliono sembrare Joker e si sfregiano la faccia. Anzi no, lo facevano per “sfidare” la soglia del dolore. Fatto sta che una ragazzina di 14 anni e un 17enne si sono provocati tagli dalle labbra alle guance per imitare il famoso ghigno del cattivo di Batman.

Aveva tagli profondi che dalle estremità delle labbra si allungavano sulle guance. Così si è presentata all’ospedale di Cernusco sul Naviglio una 14enne accompagnata da un 17enne. Anche lui con ferite negli stessi punti, anche se molto meno gravi. “Ci hanno aggredito”, ha provato a spiegare la coppia di adolescenti.

Sfregio in faccia per “sfidare” il dolore

Ma il ragazzo, poi, sentito dagli investigatori in modo più approfondito, ha parlato di un inquietante tentativo di sfidare il dolore. “Abbiamo fatto questa prova io e lei per verificare quanto riuscivamo a resistere, la nostra soglia del dolore”. Questo, scrive l’Ansa, avrebbe detto il ragazzo ai carabinieri di Cassano d’Adda.

Cernusco sul Naviglio: tagli sulla guancia per imitare il ghigno di Joker

I tagli, soprattutto quelli sul viso della ragazza, erano simili al ghigno di Joker. L’antagonista di Batman di recente portato al cinema con l’interpretazione di Joaquin Phoenix. In questo caso, tuttavia, come ha chiarito il procuratore Ciro Cascone, non si può sapere se nelle intenzioni dei ragazzi ci fosse o meno un modello da imitare. E non è giusto nemmeno “fare queste associazioni, perché così si snatura una vicenda che è di pura sofferenza umana”.

Si tratta, ha precisato Cascone, “di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati, l’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche che ci sono sempre state tra i ragazzi e che in generale possono essere anche acuite dal lockdown, di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio”. Importante, ad ogni modo, è non “innescare meccanismi di emulazione – ha aggiunto – qua c’è pura sofferenza e bisogno di aiuto”.

La finta storia dell’aggressione con i coltelli

La sera di lunedì i due ragazzi, accompagnati da un genitore, si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale. Dove la 14enne è stata ricoverata e operata. Hanno raccontato di essere scesi dalla metro alla fermata Cassina de’ Pecchi dove erano stati, stando alla loro prima versione, “accerchiati” da un gruppo di ragazzi che li aveva feriti al volto con dei coltelli.

Una ricostruzione parsa subito poco credibile agli investigatori che hanno ascoltato il 17enne, il quale, poi, ha ammesso che era stato lui a ferire la ragazzina. Stando alle sue parole, la coppia avrebbe fatto questa “prova”, così l’ha definita, per sondare il livello di sopportazione del dolore. Lei è stata la prima a subire i tagli inferti da lui con un taglierino. E quando poi, sempre stando al racconto del ragazzo, lei si è apprestata ad incidere alla stessa maniera il volto del 17enne, non ce l’ha fatta più. Perché quelle ferite le facevano troppo male, e si è fatta portare in ospedale.

Lui è stato denunciato dai carabinieri alla Procura per i minorenni per il nuovo reato di sfregio introdotto dalla recente legge sul codice rosso, anche se l’aspetto principale, ribadiscono in Procura, è l’aiuto che andrà dato ai due adolescenti. Anche lei sarà sentita dagli investigatori che continuano, comunque, ad indagare sull’episodio che ha visto coinvolti due ragazzi di famiglie definite ‘normali’. (Fonte Ansa)