Cervello spento, torna a parlare: la prima volta al mondo

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Cervello spento, torna a parlare: la prima volta al mondo

Cervello spento, torna a parlare: la prima volta al mondo

TORINO – Alex aveva il cervello spento per metà a causa di un incidente. Ma in sette anni ha fatto un miracolo, un caso unico al mondo dicono i medici.

L’emisfero destro, in sostanza, ha “copiato” le informazioni contenute nel sinistro (quello spento) e così Alex è tornato a parlare, il tutto grazie a una costante terapia di riabilitazione. Ecco la storia raccontata da La Stampa:

Il cervello di Alex funziona a metà. A causa di un terribile incidente stradale, ad appena 19 anni ha perso la funzionalità dell’emisfero sinistro, quello adibito alla parola. Sono passati sette anni e oggi Alex non solo cammina per le strade di Fossano, dove abita, ma canta anche. In italiano e in romeno, la sua lingua madre, senza che nessuno gliel’abbia re-insegnata. Il «miracolo» di Alex è proprio questo: non solo ha superato l’afasia – la perdita della parola dovuta al trauma cranico -, ma il suo emisfero destro è riuscito a «copiare» i dati di quello sinistro. Un po’ come si fa con un hard disk rotto, quando si vogliono recuperare più dati possibili.

Dopo l’incidente, gli unici suoni che uscivano dalla sua bocca erano «auaw, oioi, eco, no…». Pochi suoni per esprimere bisogni, emozioni, richieste, risposte. Oggi è in grado di formulare frasi complesse, a dire quello che pensa. Difficoltà ne fa ancora, certo, ma ogni frase corrisponde a un sorriso, una grande soddisfazione. «Non posso fare sport a causa del bastone – dice -, ma ho fatto un corso di teatro e mi piace cantare». E se gli si chiede se è stato più difficile re-imparare a camminare o a parlare risponde «tutti e due», senza pensarci un secondo. «Ero molto preoccupato di non farcela», confessa. Ma se c’è riuscito è stato proprio merito di lunghe ed estenuanti ore di fisioterapia, logopedia, neuropsicologia cognitiva, piscina, allenamenti del cervello mantenuti da una volontà di ferro.