Cervino chiuso: fa troppo caldo, rischio crolli sui sentieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2015 - 08:43 OLTRE 6 MESI FA
Cervino chiusi: fa troppo caldo, rischio crolli sui sentieri

Cervino chiusi: fa troppo caldo, rischio crolli sui sentieri

AOSTA – I sentieri del Cervino sono stati chiusi per il troppo caldo. Il rischio di crolli è alto e così il sindaco di Valtournenche il 26 luglio ha disposto la chiusura dei sentieri agli escursionisti. Niente passeggiate per questi giorni di caldo, dato che il rischio di frane è alto e dopo che lunedì 25 escursionisti sono rimasti bloccati a 3800 metri.

Claudio Del Frate sul Corriere della Sera scrive che le temperature hanno raggiunto i 33 gradi sulla vetta del Cervino:

“punta anomala per quella latitudine e non mitigata dalla vicinanza con le correnti alpine. Il caldo eccezionale si riverbera anche alle quote più elevate. Secondo gli esperti di montagna questo provoca lo scioglimento dei ghiacci che di solito saldano fratture della roccia, determinando il pericolo di crolli delle pareti. E’ questo l’argomento «tecnico» dell’ordinanza firmata da Deborah Camaschella, primo cittadino di Valtournenche, sotto la cui giurisdizione ricade la «cattedrale» del Cervino.

Il provvedimento fa riferimento esplicito alle «anomale temperature alte», alle «esigenze di incolumità pubblica» e al parere concorde del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. Le vie d’accesso sbarrate sono quelle, naturalmente, del versante italiano. Lo stop alle ascese non è un inedito: un analogo divieto era stato adottato anche nel 2003, altro anno caratterizzato da una ondata eccezionale di caldo”.

Il provvedimento arriva anche dopo che una frana lunedì ha bloccato 25 escursionisti alla capanna Carrel:

“Una frana lungo la via di discesa a circa 3.000 metri ha sbarrato loro il passo e la comitiva ha deciso di trascorrere la notte nel bivacco: tutti erano in buone condizioni fisiche, il riparo era rifornito di coperte e un minimo di viveri. L’obiettivo era andare a riprendere gli alpinisti con l’elicottero il lunedì mattina ma a quel punto ci si è messo di mezzo il vento: le raffiche hanno impedito al velivolo di avvicinarsi alla parete rocciosa.

Il meteo si è messo di traverso per tutta la giornata, al punto che la maggior parte del gruppo ha deciso di salire ulteriormente e ridiscendere dalla parte svizzera; pochi altri hanno intrapreso il rientro lungo il sentiero italiano sotto l’occhio a distanza della Guardia di Finanza. Alla capanna carrel, lunedì notte erano rimaste solo due persone, non in pericolo”.