Cgil, sindacalista Filcams accusa: “Denunciai molestie del capo, io allontanata”

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 - 09:10| Aggiornato il 6 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “Ho denunciato le molestie e mi hanno allontanata”. Franca Imbrogno, sindacalista della Cgil in Filcams di 47 anni, accusa il suo capo. Prima le presunte molestie, che lei avrebbe respinto. Poi l’allontanamento dalla Cgil, arrivato lo scorso 31 dicembre, per “gravi motivi” ma senza altre motivazioni. Benedetta Argentieri racconta la storia della Imbrogno, tornata a lavorare nella mensa part-time, sul Corriere della Sera.

La Camera del Lavoro respinge le accuse della sindacalista: “I due fatti non sono legati. La segreteria ha deciso di revocare il distacco quando ancora non sapeva di quella situazione problematica. Se le molestie ci sono state, le dovrà provare e la invitiamo ad andare avanti”.

La Imbrogno entrò nel sindacato Filcams nel 2010, spiega al Corriere della Sera, e afferma il suo segretario di riferimento iniziò da subito a mostrare un atteggiamento ambiguo:

” «Io e lui ci confrontavamo quotidianamente su alcune vertenze. E al termine di ogni chiamata mi chiedeva di uscire». Frasi del tipo: «Andiamo a cena così ne parliamo meglio». Oppure: «Vieni domani mattina presto in ufficio». Gli inviti sono così frequenti che lei non sa più cosa fare. «Sei mesi d’inferno»”.

Così la Imbrogno si rivolse al capo della Filcams di Milano, Graziella Carneri. Secondo la sindacalista però il segretario sarebbe riuscito ad ottenere un incontro prima del suo con la Carneri, poi dopo una riunione arriva l’allontanamento dal sindacato: La donna non si è data per vinta:

“«La mia prima reazione è stata di rabbia. Poi sono andata a bussare a tutte le porte. Ho scritto lettere, una persino a Susanna Camusso». È intervenuto il comitato di garanzia, anche perché il segretario l’ha denunciata per diffamazione. Vicenda chiusa anche per il comitato, «il fatto non sussiste». Nel frattempo chiama un legale, Salvatore Lo Schiavo. E decide anche di fare ricorso all’organo nazionale che non si è ancora espresso. Solo un collega decide di starle vicino: è un dirigente Filcams che dopo averle dato sostegno perde tutti i suoi incarichi fino a essere allontanato”.

La Carneri ha poi chiarito che l’allontanamento è un fatto “normale” e che “succede spesso”, dunque la decisione di allontanare la Imbrogno non avrebbe nulla a che fare con le presunte molestie subite:

“«L’allontanamento è un fatto normale, un nostro diritto e un dovere. Succede spesso. In ogni caso lei non andava d’accordo con la segreteria». Tanto che si dice «stupita» e da un certo punto di vista «offesa» perché «se avessi avuto il sentore che la Imbrogno stava subendo molestie, non avrei esitato a intervenire». E ripete: «I due fatti sono totalmente separati. Tanto più che non ci sono violazioni nel nostro statuto». E se per caso «lei fosse in grado di provare questi atti di molestie, la invitiamo ad andare avanti»”.