Chatillon, incidente: morti fratelli Marco e Matteo Giovannini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2017 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA
Chatillon, incidente: morti fratelli Marco e Matteo Giovannini

Chatillon, incidente: morti fratelli Marco e Matteo Giovannini (foto Ansa)

CHATILLON – Due fratelli sono morti e altre tre persone sono rimaste ferite in uno scontro tra un’auto e un camion avvenuto alle 7.30 di oggi a Chatillon (Aosta) sulla strada regionale per Antey. Le vittime, Marco e Matteo Giovannini, viaggiavano sull’auto assieme a una ragazza che è stata elitrasportata all’Ospedale Parini di Aosta. Le altre due persone ferite si trovavano sul camion. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Aosta, con la squadra taglio, i carabinieri di Chatillon-Saint-Vincent e il 118.

Sono due fratelli di 16 e 18 anni, residenti a Valtournenche, le vittime dell’incidente. Matteo (18) e Marco (16) Giovannini, figli di Massimiliano Giovannini responsabile del soccorso alpino della guardia di finanza di Breuil-Cervinia, erano diretti a scuola a Chatillon quando l’auto su cui viaggiavano si è scontrata frontalmente con un camion.

Aggiunge Patrizio Gabetti su Valledaostaglocal:

Sgomento e cordoglio nella Valtournenche e nel Corpo della Guardia di finanza per la tragedia. “Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto – ha detto il tenente colonnello Gianluca Cananzi, comandante del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle valdostane – è una cosa contro natura, mostruosa. Siamo vicini all’amico e collega, faremo quello che potremo che alleggerire il suo dolore, che è anche il nostro”. Ha il pianto in gola Deborah Camaschella, sindaco di Valtournenche: “Marco e Matteo li ho avuti in classe alle elementari -racconta – erano due bambini meravigliosi e così sono cresciuti. Proprio martedì scorso ho incontrato Marco e Carlotta in Comune,per la chiusura della Festa dei coscritti. Ragazzi attenti, partecipi, sensibili; abbiamo parlato, ci siamo confrontati sul presente e sul futuro. Oggi Marco e Matteo non ci sono più, e io non ci voglio credere”.