Chiara Gualzetti uccisa con una ferocia disumana. Avvocato famiglia: “Se ha cancellato le chat era lucido”

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 30 Giugno 2021 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA
Chiara Gualzetti uccisa con una ferocia disumana. Avvocato famiglia: "Se ha cancellato le chat era lucido"

Chiara Gualzetti uccisa con una ferocia disumana. Avvocato famiglia: “Se ha cancellato le chat era lucido” (Foto d’archivio Ansa)

Chiara Gualzetti uccisa con una ferocia definita disumana. Per l’omicidio della ragazza di Monteveglio (Bologna), è stato arrestato un suo amico 16enne, reo confesso. Che si è rifugiato, pare, dietro l’alibi dei demoni che l’avrebbero spinto a uccidere. 

Ma secondo l’avvocato della famiglia di Chiara, non c’è follia nel comportamento dell’assassino. La prova, secondo il legale della famiglia Gualzetti, starebbe nel fatto che il ragazzo, dopo il delitto, ha cancellato le chat con la vittima. Un comportamento da considerarsi lucido.

Chiara Gualzetti uccisa con ferocia disumana

“C’è la premeditazione che è un elemento da non sottovalutare, è una condotta che definirla disumana è poco, è un atto di ferocia pianificato e concepito prima, studiato e sviluppato in tutte le sue dinamiche”. Lo ha detto l’avvocato Giovanni Annunziata, che assiste la famiglia di Chiara Gualzetti, la ragazzina uccisa a Monteveglio (Bologna). 

“Non c’è follia. Dalla ricostruzione degli eventi una persona cha ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia”. Così ha detto ancora l’avvocato.

Il sedicenne è stato interrogato e ha confermato la confessione

Il sedicenne indagato per l’omicidio di Chiara Gualzetti ha risposto alle domande del gip del tribunale per i minorenni di Bologna, che si è riservato la decisione. Si è conclusa dopo un paio d’ore l’udienza di convalida del fermo.

Il ragazzo è difeso dall’avvocata Tania Fonzari che all’uscita non ha detto nulla sul contenuto delle dichiarazioni del suo assistito. La Procura aveva chiesto convalida e carcere. La decisione è attesa nelle prossime ore. Davanti ai giudici il ragazzo avrebbe confermato la confessione resa subito dopo l’arresto.

Il padre di Chiara Gualzetti non crede ai demoni del killer

“Diciassette anni fa ho lasciato Napoli con mia moglie perché mia figlia nascesse qui, volevo crescesse in un posto sicuro per il suo futuro e ora non mi rimane niente: lei non ha più futuro e io non ho nessun futuro senza di lei”. Sono le parole che Vincenzo, il padre di Chiara Gualzetti, ha detto alle telecamere presenti davanti all’abitazione della vittima.

Da padre orgoglioso mostra l’ultima pagella, ricorda l’affetto di tutti per quella ragazza solare, senza grilli per la testa o un minimo cenno di brutti pensieri, una 16enne con la passione per l’arco che nella vita era “una vincente”. Per l’omicidio è stato fermato un amico di Chiara, il 16enne che ha confessato domani – in tarda mattinata – sarà interrogato dal gip, dopo la confessione resa al magistrato e ai carabinieri.

“Lo conosco il ragazzo, ha fatto uno stage con me (come elettricista, ndr.): non ha mai dimostrato demoni, sarà forse uno dei primi alibi che si sta creando. Io non vorrei che mia figlia fosse morta per niente e che non abbia giustizia”.

Vincenzo spera che il minore fermato con l’accusa di omicidio premeditato paghi per quello che ha fatto. Se fosse riconosciuto incapace di intendere e volere, – la stessa procura per i minorenni di Bologna potrebbe chiedere una perizia psichiatrica – potrebbe non essere processato e tornare libero dopo non molto tempo.