Cinghiale enorme, nel buio, davanti casa a Santa Margherita

Pubblicato il 13 Settembre 2015 - 07:21 OLTRE 6 MESI FA
Cinghiale enorme, nel buio, sulla strada di Santa Margherita

In questa boscaglia, branchi di cinghiali sempre più numerosi

GENOVA – “Era un cinghiale enorme, visto alla luce dei fari della macchina, nel buio, faceva davvero paura. Ma lui ha avuto ancor più paura di noi e è fuggito nel bosco”. Siamo a Santa Margherita Ligure, il racconto è di un giovane ingegnere di Torino in week end in Riviera.

Con moglie e bambini, due, sta rientrando nella villa in mezzo agli ulivi sulla collina che definisce il Golfo del Tigullio, località San Lorenzo della Costa, 198 metri sul mare.

È stato a mangiare la focaccia a Recco, da Vittorio. I bambini sono felici, i coniugi sonoaux anges, per questa coda di vacanza benedetta da un clima mite e dalla luna. Imboccano la strada che dalla via Aurelia va verso casa, lungo la displuviale: se ti affacci a sinistra vedi l’autostrada Genova-Livorno – Roma e il campo del Golf Club di Rapallo, a destra c’è il Tigullio.

La strada è larga in alcuni tratti poco più di 2 metri, la loro Range Rover passa a filo. Arrivano al bivio dove dalla strada si diramano una scalinata pedonale e una stradina appoggiata alle fasce una trentina di anni fa. Prima si andava a piedi o con i muli. C’è uno spiazzetto, 2 metri per due, di raccordo.

Proprio lì, in cima alla strada che serve solo due case, tra cui quella dove stanno i nostri torinesi, un cinghialone. La strada è semibuia, il cinghiale è nel suo elemento naturale. Sente il motore e si ferma. Guarda gli intrusi, i fari gli danno fastidio. Non ha voglia di litigare, non ha prole da difendere.

I bambini restano senza parole per un attimo, poi  lanciano un urlo e strillano emozionati.

“Mamma, mamma, cos’era?”.

La mamma, fervente animalista, del tipo che le pellicce della madre le ha nascoste in cantina, ha una conversione lampo: forse sono troppi davvero…

Il cinghiale intanto è sparito nelle fasce, come chiamano qui quelle terrazze di terra, di solito mai più di 5 metri di larghezza, tenute su da muretti a secco alti un paio di metri, costruiti dai ciclopi migliaia di anni fa. Qui, in poderi di non più di mezzo ettaro, si sono spezzati la schiena i contadini, in schiavitù e poi in mezzadria, da quando i liguri hanno occupato queste terre.

Qui da anni imperversano branchi di cinghiali sempre più numerose e invadenti. Non conoscono recinzioni, che sfondano con la loro forza, né conoscono dislivelli, perché fanno franare i muretti per procurarsi agevole discesa.

Non ci sono rimedi, anche i cinghiali sono specie protetta. Solo la gente normale e perbene, che non passa col rosso e paga le tasse deve avere paura.