Cinisello Balsamo, uccise un trans con una penna-pistola: preso il killer

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Ottobre 2018 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA
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Cinisello Balsamo, uccide un trans con una penna-pistola: preso il killer

MILANO – Un uomo di 42 anni, italiano, è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza perché avrebbe ucciso con un colpo di pistola alla schiena un 43enne transessuale peruviano, il 4 febbraio scorso a Cinisello Balsamo (Milano). È accusato di omicidio volontario aggravato.

La vittima era stata trovata dal suo coinquilino sul letto, con del sangue che gli fuoriusciva dalla bocca. Il medico legale aveva escluso, in prima battuta, una morte violenta. L’autopsia ha poi confermato la presenza di un piccolo foro da arma da fuoco sulla schiena e le indagini dei carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano) hanno svelato che l’arma usata dal killer è una piccola ‘penna-pistola‘.

L’arrestato è Giovanni Amato, un netturbino di 43 anni: il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano) con l’accusa di aver ucciso con un colpo di pistola alla schiena un transessuale di 42 anni nella sua abitazione di Cinisello Balsamo (Milano). L’omicidio è avvenuto lo scorso 4 febbraio. E’ ritenuto anche è uno degli autori della rapina e del ferimento a colpi di arma da fuoco di un 35enne cinese, proprietario di un bar a Segrate (Milano), messa a segno con un complice il giorno successivo il delitto.

Il movente è ancora in via di accertamento, ma non è escluso abbia agito anche in quel caso a scopo di rapina. I militari, coordinati dalla Procura di Monza, sono partiti da una testimone che ha detto di aver visto la vittima salire su una Fiat Punto in viale Fulvio Testi a Milano, intorno all’una del 4 febbraio. Poco dopo il 42 enne aveva inviato un messaggio al suo coinquilino, avvisando che sarebbe rientrato a casa con un cliente. “È stata un’indagine complessa – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti – i carabinieri hanno esaminato migliaia di fotogrammi di immagini di videosorveglianza, per risalire all’auto dell’omicida”.

La Fiat Punto aveva precise caratteristiche, un faro molto luminoso, specchietti e fiancate colorate, tuttavia non sufficienti per identificare il proprietario. Grazie a un’impronta lasciata dal killer su una lattina di coca-cola trovata in casa della vittima, i militari sono risaliti a lui quando era già stato arrestato per la rapina a Segrate. La sua penna-pistola, dotata di silenziatore e potenziata, è risultata l’arma che ha ucciso il transessuale e ferito il titolare del bar, al quale sono stati sparati addosso oltre 4 colpi. Amato, già conosciuto dalle forze dell’ordine per reati di droga, è stato portato nel carcere di San Vittore (Milano).