A Cittadella: dove sono vietati kebab, videopoker e sexy shop

Pubblicato il 14 Settembre 2011 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA

PADOVA – A Cittadella, Comune della provincia padovana, è già stata vietata la vendita del kebab, l’esposizione di riviste pornografiche nelle edicole, il commercio abusivo, la residenza agli stranieri che guadagnano meno di 420 euro al mese e ora i circoli privati per il gioco del poker, videopoker e slot machines nonché i sexy shop. La svolta austera della cittadina dalle belle mura medievali è dovuta al suo sindaco, nonché deputato, il leghista Massimo Bitonci. Il sindaco, alla Stampa, ha spiegato: “Visto che due anni fa ci era arrivata la richiesta di aprire un sexy shop, abbiamo messo dentro pure quelli – spiega – Quindi, con un solo provvedimento, vietiamo l’apertura di case da gioco e negozi per il sesso”.

“Cosa ci farebbe  – argomenta Bitonci – una vetrina piena di giochi erotici in un centro storico medievale e raffinato come quello di Cittadella? No, grazie. Preferiamo evitare”. “Abbiamo vietato non solo l’apertura di negozi di kebab, ma anche di rosticcerie, fast food e takeaway in generale – chiarisce Bitonci – In sostanza, la vendita di cibo cotto artigianale, e a maggior ragione se non tipico delle nostre zone, che può essere commercializzato per essere consumato in strada. In posti come questi, che non sono né bar né ristoranti, non c’è controllo, né dal punto di vista dell’igiene, né dell’ordine pubblico. Per questo li aboliamo. Chi mangia fuori da locali del genere sporca le strade e disturba la quiete dei cittadini nelle ore notturne”.