Claps, il bottone rosso sarà confrontato con l’abito talare di Don Mimì

Pubblicato il 2 Luglio 2010 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA

Elisa Claps

Il bottone di colore rosso porpora trovato vicino al cadavere di Elisa Claps sarà confrontato con gli altri cuciti su un abito talare appartenuto al parroco della chiesa della santissima Trinita’ di Potenza e sequestrato nei giorni scorsi dalla polizia nella sacrestia della chiesa.

Lo ha disposto il gip di Salerno accogliendo la richiesta di uno dei periti, Eva Sacchi. Le ulteriori analisi riguarderanno i sedimenti trovati sulle suole delle scarpe di Elisa; le tegole trovate nel sottotetto della chiesa dove il 17 marzo scorso e’ stato scoperto il cadavere della ragazza; prelevare dei campioni della sostanza bituminosa che ricopre le travi del sottotetto e, infine, stabilire se nella canonica della chiesa vi siano scarpe, fotografarne le suole e confrontarle con le impronte ritrovate nel sottotetto.

La data in cui saranno effettuati i nuovi rilievi non e’ stata ancora stabilita. La decisione del gip di autorizzare gli esami e’ valutata come l’intenzione di approfondire in via definitiva diversi aspetti delle indagini, in particolare relativi ai tempi successivi all’aggressione subita da Elisa Claps e alla sua morte.

L’abito talare, i cui bottoni saranno confrontati con quello trovato vicino al cadavere della ragazza, fu indossato per la prima volta dal parroco della santissima Trinita’, don Domenico Sabia, detto Don Mimì, (morto nel 2008) dopo la sua nomina a cappellano di sua Santita’ nel 1997.

I residui dei sedimenti sulle scarpe di Elisa saranno confrontati con i calcinacci raccolti nel sottotetto e custoditi in una quindicina di contenitori. Gli investigatori confronteranno poi il catrame che ricopre le travi del sottotetto con quello contenuto in un bidone che sarebbe stato trovato nei locali e che il perito avrebbe individuato attraverso l’esame di alcune foto.

Il perito, inoltre, ha chiesto di confrontare le tegole ritrovate accanto al cadavere della ragazza con quelle accatastate nel sottotetto, poco lontano dal cadavere stesso, e di eseguire dei calchi delle tracce delle tegole mancanti dall’apertura fatta nel sottotetto. Infine gli investigatori cercheranno delle scarpe nella canonica e i periti ne confronteranno le impronte con quelle scoperte nel sottotetto.

Mario Marinelli – avvocato di Danilo Restivo, indagato per l’omicidio di Elisa Claps – si e’ detto ”favorevole agli accertamenti richiesti dai periti a 360 gradi” e ”plaude agli stessi periti, che sono molto precisi, affinche’ possa emergere la totale estraneita’ di Restivo alla vicenda”. ”Bisogna evitare per il futuro – ha aggiunto – clamorosi errori giudiziari basati su frettolose ordinanze di custodia cautelare”.

Lo scorso 22 maggio il gip di Salerno, su richiesta della Procura generale, ha disposto l’arresto di Restivo, che dallo scorso 19 maggio si trova in carcere in Inghilterra per l’omicidio della sarta Heather Barnett.