Caso Claps, il giallo dei tre testimoni morti

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA

Elisa Claps

Tre incidenti misteriosi sarebbero legati alla scomparsa di Elisa Claps, secondo quanto ricostruisce la Gazzetta del Mezzogiorno: eliminazione programmata di testimoni scomodi o semplici coincidenze? Sono avvenuti nelle strade di Potenza e dintorni e sulla Napoli-Salerno. Il primo scontro mortale è avvenuto nel 1993, il secondo nel 1996 e il terzo nel 2004.

A due mesi dalla scomparsa di Elisa, esattamente il 26 novembre del 1993 muore il vicebrigadiere dei carabinieri Pierluigi Tramutola, 22 anni, ed ex fidanzato della sorella di Danilo Restivo, principale indagato per la morte della Claps. Il militare pere la vita in un incidente stradale «avvenuto – si legge in un lancio Ansa dell’epoca ripreso dalla Gazzetta del Mezzogiorno – per cause imprecisate sulla statale 407 Basentana, nei pressi dello svincolo per Bernalda». Tutto avviene in un rettilineo e non ci sono segni di frenata.

A 22 anni muore anche Massimiliano Carlucci, 22 anni, in un incidente sulla Napoli-Salerno Rappresenta un testimone importante perché smentisce alcuni racconti dell’amica di Elisa, Eliana De Cillis. E’ il 21 aprile del 1996.

L’ultimo scontro in ordine cronologico avviene il 9 dicembre del 2004. Perde la vita Andrea Romaniello sulla strada statale Potenza-Melfi. Secondo quanto scrive la Gazzetta del Mezzogiorno “Romaniello, nel corso del processo contro Danilo Restivo per falsa testimonianza, aveva deposto in qualità di consulente tecnico nominato dalla stessa famiglia Restivo. Durante un’udienza disse che don Mimì Sabia, il parroco della chiesa della Trinità morto ultraottantenne due anni fa, gli aveva vietato di salire ai piani superiori della chiesa”.

La circostanza che la morte di Romaniello non sia accidentale è stata però seccamente smentita da Christian Memoli, persona vicina alla famiglia dello scomparso. Sotto potrete leggere il suo commento.