Claudio Giardiello, soci lo chiamavano il Conte Tacchia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2015 - 15:03 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Giardiello, gli ex soci lo chiamavano il Conte Tacchia

Claudio Giardiello, gli ex soci lo chiamavano il Conte Tacchia

ROMA – Claudio Giardiello, prima di essere il killer del tribunale, era “il Conte Tacchia” per i suoi soci. Un nomignolo che prende spunto da un personaggio di Enrico Montesano.

La curiosità viene fuori dalle carte del processo che lo riguardano, quello per bancarotta fraudolenta. Giovedì mattina durante un’udienza di questo processo Giardiello ha aperto il fuoco e ucciso quattro persone, tra cui il giudice, l’ex avvocato e un ex socio.

I guai per Giardiello arrivano con la Cisep spa, una società con cui condivideva, attraverso la Magenta srl, una partecipazione nella Miani immobiliare. I soci litigavano per questioni di contabilità occulta e per un presunto giro di affari in nero.

La Cisep denuncia. Repubblica riporta uno stralcio di questa denuncia da quale si evince il curioso nomignolo dato a Giardiello:

“La prova di tale meccanismo di pagamento è contenuta – scrivono i legali della Cisep nell’atto di denuncia – in un documento, sottoscritto dai signori D’Anzuoni, Tonani, Erba, Giardiello e Limongelli, nel quale viene riepilogata, alla data del 29.9.2005, la situazione degli importi percepiti da ciascuno dei compartecipi dell’accordo, tutti indicati con uno pseudonimo (il sig. Claudio Giardiello è il “Conte Tacchia” e il sig. Davide Limongelli è il “Marchesino”)”.

Il prospetto è chiaro e preciso:

– € 1.355.235,00 dal sig. Claudio Giardiello (il “Conte Tacchia”), il quale ha versato € 393.392,50 all’altro socio della Magenta, sig. Davide Limongelli (il “Marchesino); – € 1.245.968,03 dal sig. Massimo D’Anzuoni (il “Predatore”); – € 1.245.968,03 dal sig. Giorgio Erba (il “Comandante”); – € 1.245.969,02 dal sig. Silvio Tonani (“Tinto Brass”).