Cocaina e cellulari ai detenuti. La confessione della guardia Pietro Rega: “Ho mutuo da pagare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2014 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

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PADOVA – Il punto debole era il quinto blocco del Due Palazzi, il carcere di massima sicurezza di Padova. Da lì entrava di tutto: cocaina, telefonini, chiavette, computer, eroina, hashish, alcol e denaro. A gestire il traffico c’era Pietro Rega, il quarantottenne capo degli agenti di polizia penitenziaria arrestato nel luglio scorso e indagato dalla procura di Padova con altri 30 fra colleghi, reclusi, familiari e pure un avvocato.

Lo stesso Rega ha confessato tutto il 6 novembre in un interrogatorio choc: “È vero, ho portato in carcere pacchi con telefonini, dischetti, schede telefoniche, chiavette Usb, eroina, fumo…” Tutto per soldi, naturalmente: “Per denaro e per droga – spiega lui -. A livello economico sono stato per un po’ di tempo sotto, anche perché avevo il mutuo pesante. E avevo iniziato a fare uso di stupefacenti, avevo bisogno di soldi. Mi hanno offerto delle cose e…” E ancora: “Qualche volta sono andato in confusione perché è arrivato più di un vaglia e non sapevo di chi fosse – ha spiegato al pm Sergio Dini -. Non conoscevo tutti quelli che mi mandavano i soldi”.