Codacons: “Arsenico nell’acqua? Chiediamo risarcimenti”. Ecco come fare

Pubblicato il 4 Gennaio 2013 - 01:30 OLTRE 6 MESI FA
Codacons: “Arsenico nell’acqua? Chiediamo risarcimenti”. Ecco come fare

ROMA – L’arsenico nell’acqua dei rubinetti del Lazio c’è da anni ma solo dall’1 gennaio 2013 è vietato berla. E se l’allarme dell’Oms sui rischi per la salute può sembrare tardivo, può quantomeno spianare definitivamente la strada ai “risarcimenti in favore di quei cittadini che risiedono in comuni italiani nei quali il problema dell’arsenico nelle acque non è stato ancora risolto”. Lo afferma il Codacons, che pochi giorni fa ha attivato un mega-ricorso al Tar del Lazio da parte dei residenti dei comuni dove l’acqua è inquinata.

Tutti i titolari di un’utenza idrica residenti nei Comuni elencati sul sito www.codacons.it, nei quali entro il 31 dicembre del 2012 il problema della presenza dell’arsenico nell’acqua non è stato risolto, precisa l’associazione, “possono agire al fine di ottenere non solo il risarcimento dei danni subiti, ma anche la riduzione della tariffa dell’acqua.

Il Codacons sta infatti preparando un mega ricorso al Tar contro le Autorità responsabili di tale situazione al fine di ottenere la condanna delle stesse ad un adeguato risarcimento del danno a favore di ciascun aderente e la riduzione della tariffa idrica applicata anche se continua ad essere erogata acqua avvelenata dall’arsenico.

Il Codacons ricorda che “proprio grazie all’associazione il Tar del Lazio ha disposto un risarcimento in favore di 2000 cittadini” che avevano proposto ricorso attraverso l’associazione per l’eccessivo livello di arsenico nell’acqua, riconoscendo l’esistenza di un danno biologico ed esistenziale risarcibile.