Codacons denuncia Fedez per “beneficenza show”: meglio il calendario con le donne svestite?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2020 - 14:31| Aggiornato il 17 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Codacons denuncia Fedez per "beneficenza show": meglio il calendario con le donne svestite?

Fedez pedinato per Codacons denuncia Fedez per “beneficenza show”: meglio il calendario con le donne svestite? (Foto Ansa)

Il giorno dopo le polemiche per il calendario “Italienza”, con donne senza vestiti (a parte una mascherina tricolore), il Codacons ha pensato bene di denunciare Fedez. Una denuncia perché la donazione di soldi da parte del cantate a dei bisognosi secondo l’associazione altro non era che “una campagna pubblicitaria. Travestita da pseudo-beneficenza”. 

Una tempistica forse non proprio impeccabile. Il Codacons infatti ha raccolto le tante lamentele di molti utenti sui social per la “spettacolarizzazione” della beneficienza fatta da Fedez. Allo stesso tempo da 2 giorni molti utenti si stanno lamentando anche per il calendario “Italienza” e per quelle donne nude che possono anche essere votate dai naviganti. Evidentemente è meglio il calendario con le donne svestite.

Codacons e Fedez, Ferragni “Madonna” no e donne nude sì

Prima Chiara Ferragni come la “Madonna” e via la denuncia per blasfemia. Poi la polemica per l’Ambrogino ai Ferragnez per il loro impegno contro il Covid. Anche lì, il Codacons aveva annunciato un ricorso al Tar.

Quindi l’archiviazione per l’accusa di diffamazione sollevata sempre dal Codacons nei confronti di Fedez, lo scorso mese di maggio. Il Codacons denunciò la coppia ed accusò la piattaforma usata per la raccolta fondi in favore della sanità italiana, di applicare commissioni “ingannevoli”. Così non fu.

La rettifica del Codacons

“Il Codacons non ha mai organizzato alcun concorso per votare le modelle inserite nel calendario realizzato dall’associazione. E’ stato rivolto un invito agli utenti a votare la foto artistica preferita tra quelle che compongono il calendario “Italienza”, non trattandosi certo di una gara tra Miss ma di un progetto artistico e sociale”.

“Questa circostanza era chiaramente rilevabile dal ns sito e averci attribuito un concorso per votare modelle costituisce grave diffamazione essendo ciò estraneo ai ns fini statutari e perseguendo noi la valorizzazione delle opere d’arte anche fotografiche e non certo di modelle”.

Codacons denuncia Fedez, ecco il comunicato

“In questi giorni siamo stati sommersi dalle richieste di utenti che non hanno gradito l’iniziativa di Fedez che, oltre a sembrare una operazione di marketing autopromozionale più che un’opera di solidarietà, potrebbe aver realizzato l’illecito di pubblicità occulta ad un noto marchio automobilistico. I video postati dal rapper sui social network e la sua intera operazione di pseudo-beneficenza hanno di fatto realizzato una enorme campagna pubblicitaria ad un noto marchio di auto di lusso. Pubblicità che ha colpito in modo subdolo migliaia di utenti che hanno visto i video e le storie pubblicate da Fedez al riguardo”.

“Le norme vigenti – prosegue il Codacons – vietano espressamente la fattispecie di pubblicità occulta, anche con riferimento al web o ai social network. Quando questa ‘occulta o presenta in modo oscuro, incomprensibile, ambiguo o intempestivo le informazioni o non indica l’intento commerciale della pratica stessa qualora questi non risultino già evidente dal contesto nonché quando, nell’uno o nell’altro caso. Ciò induce o è idoneo a indurre il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”.

“Una questione, quella della pubblicità da parte degli influencer che purtroppo dilaga sui social network e che è stata oggetto di decine di esposti presentati dallo sportello ‘Codacons’ sulle pubblicità occulte. Contro numerosi influencer che sfoggiano borse con la marca bene in vista o piatti in ristoranti di lusso, senza avvisare gli utenti della natura commerciale delle immagini pubblicate”. Alla luce di tutto ciò, il Codacons ha denunciato Fedez all’Antitrust”, conclude il Codacons. (Fonti Ansa e Fanpage).