Rai. Teresa De Santis, neo grillina, vittima di “falso ordito nei bassifondi”

Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 15:39| Aggiornato il 24 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Una vicenda della Rai che apre uno squarcio su quello che accade dietro le quinte ha visto coinvolta la giornalista Rai Teresa De Santis, vicedirettore di Televideo, proveniente dal Manifesto, in precedenza, per 8 anni, a capo della pianificazione economica come vicedirettore di RaiUno. Un coinvolgimento poi del tutto svanito in quanto il Tribunale Civile di Roma ha emesso due sentenze che hanno accertato la falsità dei fatti in un primo momento attribuiti alla stessa De Santis.

La giornalista, da tutti gli elementi che sono esposti sotto, per il solo fatto di avere partecipato a una assemblea sindacale dei nuovi seguaci di Beppe Grillo in Rai, sembra essere stata accusata ingiustamente di essere stata coinvolta in una vicenda poco chiara: almeno a leggere una sentenza di tribunale e le affermazioni del suo avvocato, Lucio Golino, secondo il quale  si tratta di

“un falso grossolano quindi, ordito dai bassifondi Rai notoriamente brodo di coltura di striscianti complotti e teatro di consumazione di spietate vendette…”.

Tutto ha inizio con un articolo su Repubblica.it. Sotto il titolo:

“La giornalista Rai dal ‘ manifesto’ ai 5Stelle. Ma non è vero che cerchiamo padrini”

con data 10 marzo, si legge:

“Il nome della nuova sigla sindacale è “Giornalisti in movimento” e porta il vento del Movimento 5 Stelle negli studi della Rai. Venerdì scorso la prima riunione nella sala dell’ Usigrai, il sindacato unitario. […] Al coordinamento, oltre a Leonardo Metalli del Tg1, a Maria Teresa Fabris e Carlo Morosetti del Tg2, ha partecipato il vicedirettore di Televideo Teresa De Santis, ex manifesto, per 8 anni a capo della pianificazione economica come vicedirettore di RaiUno”.

Carlo Moretti, di Repubblica cita un post del deputato del Pd Giorgio Merlo, che sul suo blog ha scritto:

“I legittimi sostenitori di Beppe Grillo e del suo movimento all’interno della Rai forse dovranno studiarsi con esattezza il piano di distruzione dell’azienda previsto dal capo di 5 stelle. Un disegno che, neanche tanto nascostamente, punta a liquidare direttamente il servizio pubblico radiotelevisivo. Con tanti saluti a chi lo difende o a chi ci lavora dentro”.

E chiede a Teresa De Santis: “Volete davvero distruggere l’ azienda?”. Risposta:

“Non so cosa abbia letto Merlo, ma se chi chiede trasparenza sui conti viene considerato un distruttore, vorrei allora capire chi fa il bene della Rai. Sono stata invitata a parlare per la mia esperienza, non sono andata a rivelare cifre, difenderò sempre la Rai. Ma ho trovato una lucidità di idee e una capacità di ascolto che nessun sindacato mi ha dimostrato prima, nonostante io sia stata rimossa brutalmente dal mio precedente incarico”.

E poi ancora, come san Paolo in vista di Damasco:

“Beppe Grillo ha capito il potenziale della Rete, lo dimostra il risultato elettorale. Ma anche che la Rete trasforma la televisione e il lavoro dei giornalisti. Questo movimento sindacale la pensa allo stesso modo”.

Due giorni dopo, il 12 marzo, sul sito del Codacons, compare una notizia piuttosto fastidiosa per Teresa De Santis. Notizia che poi è risultata essere non vera. Il Codacons sostiene infatti che nel 2007 la De Santis, all’epoca responsabile del programma “Oltremoda” e

“secondo indiscrezioni, molto vicina a Fabrizio Del Noce e Maurizio Beretta”

venne accusata di “pubblicità occulta”, in una complessa vicenda di intricati rapporti fra società appaltatrice del programma, autori, case di moda. Sostiene il Codacons, senza peraltro specificare meglio:

“Lo scandalo coinvolse in prima persona proprio Teresa De Santis”,

e per questo,

“il Codacons e l’ Associazione Utenti Radiotelevisivi, hanno deciso di scrivere una lettera al leader del M5S Beppe Grillo, per informarlo della vicenda e fornire al suo movimento il famoso audit interno della Rai da cui è nata l’intera vicenda. Ovviamente – spiegano le due associazioni – Grillo può arruolare chiunque ma è bene e giusto che sappia la storia dei suoi rappresentanti diretti o indiretti”.

Il tutto poi è risultato essere non vero, con la totale estraneità della De Santis in merito ai fatti.

Blitzquotidiano riferì in poche righe la notizia della denuncia del Codacons. La si trovava proprio a questo stesso indirizzo web dove ora si legge la storia dell’intera vicenda. La smentita del legale di Teresa De Santis ha determinato la scelta di dare questa versione completa dei fatti.

Ha scritto l’avv. Lucio Golino:

“Con la presente si contesta recisamente l’assoluta falsità del contenuto dell’articolo ed il suo tenore gravemente diffamatorio e lesivo dell’immagine e dell’onorabilità della dott. Teresa De Santis, giornalista professionista attuale Vicedirettore di RAI Televideo mai accusata di alcunché da alcuno e men che meno sottoposta a procedimenti di qualunque natura (interno aziendale o esterno di natura amministrativa o giudiziaria).

“I fatti descritti dal Codacons, risalgono al 2007 quando la mia assistita era Vicedirettore di RAI UNO.

“All’epoca, in un articolo di Alessandro Gilioli su L’Espresso del 15/11/2007 dal titolo “Stilista Paghe Rai” (e replicato sul sito www.espresso.repubblica.it col più trachant “La marchetta va in onda a mezzanotte”) si sosteneva che il programma “Oltremoda”, in onda la domenica notte su RaiUno, nascondesse un giro di affari illecito basato su richieste di denaro alle case di moda per comparire in trasmissione ed alle sfilate di moda organizzate dal produttore della stessa, una società esterna alla RAI e che di tale vicenda si sarebbe occupato il direttore pro tempore di RAI Uno Fabrizio del Noce che avrebbe aperto un’inchiesta”.

Invece, informa l’avv Lucio Golino allegando copia della sentenza (sentenza n° 669/2013), il giudice Damiana Colla, della prima sezione civile Tribunale di Roma, ha condannato L’Espresso a pagare un risarcimento per quell’articolo, alla società produttrice del programma la Futura Srl, avendo stabilito

“la falsità ed il contenuto gravemente diffamatorio delle affermazioni contenute nell’articolo e riportate anche con grave mala fede”.

“Dagli atti processuali infatti , non poteva in alcuna maniera dedursi che “Futura (avesse) mai percepito compensi per pubblicità occulta dalle case di moda”. Tanto risultava anche dalla lettera della Direzione affari legali e societari Rai alla Direzione International Auditing e alla Direzione Risorse televisive a conclusione del procedimento interno finalizzato all’accertamento della veridicità dei fatti descritti. Non solo, ma il procedimento si era concluso ben sei mesi prima della diffusione dell’articolo con la sua archiviazione, laddove l’articolista lasciava intendere che esso fosse ancora aperto al momento della pubblicazione dell’articolo.

“E’ pleonastico dedurre, dunque, l’assoluta estraneità ed inconsistenza delle accuse formulate alla dott. De Santis poiché “le puntate” di “Oltremoda” erano “confezionate chiavi in mano” da “Futura srl” senza che la direzione aziendale, nella fattispecie rappresentata dalla Vicedirettrice di Rai1, potesse svolgere alcun sindacato “sul canovaccio” del programma e dovendosi limitare alla mera verifica dei rispetto delle clausole contrattuali”.

Seguono le due righe pesantissime, riportate all’inizio, in cui l’avv. Lucio Golino sostiene che si è trattato di

“un falso grossolano quindi, ordito dai bassifondi Rai notoriamente brodo di coltura di striscianti complotti e teatro di consumazione di spietate vendette…”.

La conclusione appare un po’ una presa di distanza dalla rivelazione della fede in Beppe Grillo, che però contrasta con le entusiastiche affermazioni sulla grandezza di Beppe Grillo citate da Repubblica e riportate sopra:

“Quanto poi all’essere apostrofata come “grillina”, sarebbe stato sufficiente riferirsi al pezzo di Repubblica con sufficiente onestà intellettuale per rappresentare che la mia assistita ha partecipato non ad una assemblea politica ma ad una riunione sindacale indetta da una – nuova – organizzazione “Giornalisti in movimento” presso la sala dell’USIGRAI – il sindacato dei Giornalisti RAI – e di cui nell’articolo vengono evocati i coordinatori – tra i quali non risulta la dott. De Santis”.

Repubblica scrive però un’altra cosa:

” Al coordinamento, oltre a Leonardo Metalli del Tg1, a Maria Teresa Fabris e Carlo Morosetti del Tg2, ha partecipato il vicedirettore di Televideo Teresa De Santis, ex manifesto, per 8 anni a capo della pianificazione economica come vicedirettore di RaiUno”,

senza distinzione di ruoli fra la De Santis e gli altri tre. A  proposito di onestà intellettuale.