Code infinite e viaggi da incubo: Aspi lancia l’app per chiedere un rimborso ma è già polemica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2021 - 10:06| Aggiornato il 19 Luglio 2021 OLTRE 6 MESI FA

Autostrade, l’app di Aspi per chiedere un rimborso del pedaggio dopo un viaggio da incubo

Mai come quest’estate c’erano stati tanti stop per cantieri sulle autostrade. Una necessaria messa in sicurezza delle nostre strade ma perchè in piena estate e perchè non si è approfittato dei vari lockdown vissuti nell’ultimo anno e mezzo. 

E’ proprio quello che si chiede Furio Truzzi, genovese e presidente di Assoutenti, 70 mila associati. Lui la domanda sui cantieri – perché non hanno sfruttato il lockdown – se l’è fatta anche nei giorni della lunga serrata. A inizio anno aveva presentato richiesta di esenzione dei pedaggi per ripagare i dannati delle autostrade ma quel che sta a cuore ad Assoutenti è il sistema. “Chiediamo un indennizzo da traffico. Bisogna trasferire anche sulle autostrade quel che succede già quando si prende un aereo o un treno” e propone anche le modalità: “Dopo un certo tempo scatta l’algoritmo e quindi ai caselli arriva la riduzione, variabile. La tecnologia c’è, mi dicono gli esperti che si può fare. Noi Abbiamo avanzato la richiesta ai primi di giugno al ministero delle Infrastrutture. Nessuno ad oggi ci ha risposto. Davvero sconfortante”. 

E invece Aspi, che  accoglie la legittima richiesta di rimborso deicide che non utilizzerà le tecnologie di cui parla Truzzi ma lancia una nuova app: Free to X – società di Aspi – che permetterà di essere rimborsati dopo un viaggio da incubo. Per ottenere un risarcimento, totale o parziale, il ritardo di chi viaggia dovrà essere provocato dai lavori dei cantieri. Gli incidenti infatti non c’entrano perché sono eventi imprevedibili. Nelle intenzioni della società, il sistema dovrebbe essere operativo entro l’estate. 

L’app di Aspi e i cantieri in autostrada

L’applicazione dovrà essere scaricata e per ricevere il bonifico sul conto corrente bisognerà fornire tutti i dati sul viaggio, a cominciare dal biglietto del pedaggio o dal Telepass.

Ma perchè chiedere agli utenti di installare un app e di cedere ad Aspi tutte le loro informazioni di viaggio? Non basterebbe, come avviene per qualsiasi tipo di rimborso, restituire il dovuto attraverso lo stesso metodo di pagamento in modo che solo una minoranza dei consumatori – quelli che hanno pagato in contanti e non tramite Telepass o carta – abbiano la necessità di utilizzare altri strumenti? 

La posizione di Donzelli  (FDI)

“Recentemente si leggono di frequente notizie in cui Autostrade per l’Italia annuncia nuovi fantomatici e avveniristici servizi, distraendosi dal compito che lo Stato ha loro affidato e che è quello di manutenere e sviluppare la rete e le sue infrastrutture. – aggiunge – Servono meno chiacchiere e più manutenzioni di ponti e viadotti, meno annunci e migliore gestione delle tratte senza bloccarle a causa di lavori mal programmati e mal gestiti”.

“Proprio mentre gli automobilisti e i camionisti erano imbottigliati in 16 chilometri di coda, – sottolinea Donzelli – Autostrade per l’Italia lanciava su Instagram un video pubblicitario a pagamento di una nuova società denominata ‘Free to X’ che dovrebbe gestire i rimborsi agli automobilisti. Speriamo di non aver capito bene, ma pare proprio che Autostrade sarà l’unica società al mondo che per rimborsare il consumatore anziché accreditargli i soldi sul sistema di pagamento utilizzato lo costringerà a scaricare un app apposita con l’intento di acquisire i suoi dati per poi proporgli altre iniziative commerciali, come le polizze Rc auto, i pacchetti per la manutenzione ed altro. E’ come se dopo aver comprato uno smartphone sul sito della Apple o della Samsung ed averlo restituito nei termini previsti per il recesso, anziché accreditare il rimborso sulla carta di credito utilizzata per il pagamento si chiedesse al consumatore di scaricare un’apposita app della società produttrice fornendogli tutti i propri dati. La società concessionaria dello Stato, che da qualche mese è essa stessa di proprietà pubblica, non dovrebbe distrarsi in attività estranee alla concessione, – conclude Donzelli – ma concentrarsi sulla sicurezza e fluidità della rete”.

Aumentano i pedaggi?

A partire dal prossimo 1 agosto potrebbero aumentare i pedaggi in autostrada. Il 31 luglio scade infatti il congelamento degli aumenti tariffari per i pedaggi autostradali stabilito dal decreto Milleproroghe varato alla fine di dicembre dello scorso anno.