Cold case Willy Branchi: nuova indagine sul giovane trucidato 30 anni fa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2018 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA
Cold case Willy Branchi: nuova indagine sul giovane trucidato 30 anni fa

Cold case Willy Branchi: nuova indagine sul giovane trucidato 30 anni fa

FERRARA – Dopo 30 anni l’omicidi di Willy Branchi, si torna ad indagare. Il gip ha infatti aperto nuove indagini sul giovane ucciso a 18 anni a Goro (Ferrara) il 30 settembre 1988: [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] il suo corpo, nudo, fu trovato lungo l’argine del Po, alle porte del paese: il volto completamente devastato da una pistola da macello. Inizialmente venne indagato Valeriano Forzati, che nel 1989 uccise quattro persone, poiché fu visto con lui quella sera, ma poi venne prosciolto dal giudice istruttore l’anno dopo.

Oggi il giudice per le indagini preliminari di Ferrara, accogliendo la richiesta della famiglia, ordina accertamenti che arrivano fino al Vaticano e un approfondimento che riguarda l’Arma dei carabinieri per indagini svolte nel 1996 e mai concretizzate. “E’ indispensabile svolgere ulteriori approfondimenti”, scrive il gip nell’ordinanza, e sollecita la Procura “a iscrivere nel registro indagati coloro che si rendessero responsabili di falsa testimonianza e favoreggiamento”: un riferimento all’omertà che ha fatto da sfondo all’indagine riaperta una prima volta nel 2014.

Potrebbe essere riascoltato don Tiziano Bruscagin, parroco di Goro all’epoca dei fatti. Il sacerdote fu indagato e poi archiviato, per una sua parziale ritrattazione. Secondo il legale della famiglia, Simone Bianchi, l’ordinanza “apre una nuova fase dell’indagine che porterà a mio avviso a scoprire l’autore dell’omicidio di Willy e tutti coloro che hanno coperto in 30 anni, a Goro, i responsabili. Ora speriamo venga fatta piena luce”, visto che “il giudice invita il pm, rendendo atto del lavoro encomiabile fatto finora dalla procura e dai carabinieri di Comacchio e Ferrara, ad iscrivere nel registro indagati tutte le persone che hanno reso false informazioni e si sono rese responsabili del favoreggiamento di chi ha ucciso e ha concorso ad uccidere e aiutato ad abbandonare il corpo di Willy”.

E anche sul ruolo del sacerdote, don Bruscagin, secondo l’avvocato la sollecitazione del giudice “dimostra che il parroco cosi come lui stesso ha affermato è a conoscenza di particolari importanti su questo omicidio, tanto che è stato indagato per false informazioni, ha poi ritrattato e solo per questo motivo era stato archiviato. Ma il suo ruolo – ha detto – è ancora fondamentale per dare una verità, finalmente, a questa tragedia”.