Comiso (Rg): incendiano Comune per bruciare cartella tasse 8mila €. VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Settembre 2016 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Comiso (Rg): incendiano Comune per bruciare cartella tasse 8mila €. VIDEO

Comiso (Rg): incendiano Comune per bruciare cartella tasse 8mila €. VIDEO

ROMA – Comiso (Rg): incendiano Comune per bruciare cartella tasse 8mila euro. Hanno appiccato il fuoco in un ufficio del Comune di Comiso, in provincia di Ragusa, alla vigilia di Natale del 2015, per distruggere una cartella fiscale di 8.000 euro che avrebbe dovuto pagare un loro congiunto. E’ l’accusa contestata dalla polizia di Stato a Carmelo Ricca, di 48 anni, e a Michele Mario Sidoti, di 60, che sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura di Ragusa.

Secondo le indagini della squadra mobile, della Digos e del commissariato di Comiso – soprattutto le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno documentato il delitto – Ricca avrebbe sfondato alcune porte dell’ufficio comunale e, mentre il complice lo attendeva in auto, avrebbe cosparso di benzina i locali dell’ufficio notifiche e appiccato il fuoco. Sul quotidiano La Sicilia i particolari della scoperta del movente che colpisce per la sproporzione dei mezzi  – la distruzione di un edificio pubblico – e il fine, l’illusorio recupero cioè di poche migliaia di euro.

Aver dedicato molto tempo e attenzione proprio per cospargere bene di liquido infiammabile all’interno dell’ufficio notifiche ha fatto sospettare gli investigatori della Polizia di Stato che lì potesse essere trovato il movente. Un successivo lavoro complicatissimo, perché hanno dovuto ricercare tra i numerosissimi registri, andati parzialmente distrutti, le cause del pericoloso incendio.

Proprio dal certosino controllo, tra le diverse notifiche effettuate, veniva individuata una cartella esattoriale a carico di un familiare dei due indagati per oltre 8.000 euro. Quindi è da ritenere che i due abbiano appiccato l’incendio per “eliminare” questo debito. Sbagliando, anche perché i debiti con l’Erario restano “scolpiti” in ben altra memoria che un semplice armadietto di un ufficio comunale. (La Sicilia)