Como: sms, lettere e email. Tra il prete e la ragazzina era amore

Pubblicato il 9 Marzo 2012 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA

COMO – C’erano sms, lettere e email a rivelare che quella tra il sacerdote e la giovanissima parrocchiana era una vera e propria relazione. L’economo della diocesi di Como, don Marco Mangiacasale, 48 anni, è stato arrestato per violenza sessuale continuata nei confronti di una minorenne. I fatti contestati si riferiscono al periodo compreso tra il 2008, quando la ragazzina aveva solo 13 anni, e quest’anno. Don Marco è economo della diocesi dal 2009, mentre dal 2003 era stato parroco di San Giuliano a Como. Sono state le confidenze al nuovo parroco della ragazzina, una frequentatrice delle attività della parrocchia, a dare il via all’indagine che ha portato all’arresto del sacerdote.

Secondo quanto ha riferito il procuratore della Repubblica di Como, il parroco di San Giuliano, successore proprio di don Marco, ne ha poi parlato ai genitori della ragazza che, il 28 febbraio scorso, hanno presentato denuncia alla magistratura. Nell’ambito dell’inchiesta sono state eseguite attività di perquisizione e sequestro, ha precisato ancora il procuratore, con acquisizione di documentazione anche informatica. La Procura ha inoltre reso noto di avere tempestivamente informato dell’arresto l’Ordinario Diocesano. Intanto il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, ha sollevato don Marco da ogni incarico diocesano. Lo si legge in una nota ufficiale della Curia comasca che esprime ”costernazione per la vicenda che vede coinvolto il sacerdote don Marco Mangiacasale”.

Nella nota il vescovo informa anche che, sulla base della prassi canonica e dei recenti interventi della Santa Sede in materia, ”verrà avviato il procedimento giudiziario ecclesiastico nei confronti del sacerdote”. Monsignor Coletti esprime infine il desiderio ”di seguire con paterna sollecitudine tutti i fattori rilevanti della complessa vicenda, nel rispetto dovuto al lavoro svolto dalla Magistratura inquirente e giudicante, e con la doverosa attenzione per tutte le persone implicate nei fatti incriminati, a cominciare da coloro che hanno promosso la causa sporgendo accusa”.