Concordia. Capitan Roberto Bosio, il vero eroe che ha salvato la gente

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

L'evacuazione della Concordia (Lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Adesso lo chiamano l’eroe della Costa Concordia. Si chiama Roberto Bosio, ha 48 anni, e ha preso il comando della nave durante le ore più brutte sulla crociera che è naufragata la notte del 13 gennaio all’Isola del Giglio.

Di Ventimiglia, una vita passata in barca e in mezzo al mare, Bosio è stato l’ultimo a scendere dalla Concordia, ha messo in salvo i passeggeri e coordinato l’evacuazione. Quando è salito sulla nave era solo un passeggero, ma anche un uomo di mare e un comandante in seconda non in servizio. Ha preso il posto di comando, lasciato vacante da Francesco Schettino, accusato di abbandono della nave, naufragio e omicidio plurimo e ora ai domiciliari.

Era sulla Concordia in borghese, stava tornando da un’altra crociera, la Serena, dopo sei mesi di navigazione e voleva solo arrivare a Savona per tornare a casa. “E’ stata la più brutta esperienza della mia vita, una tragedia, un dolore che mi porterò sempre dietro. Siamo riusciti a evitare che finisse anche peggio. Il dovere di un capitano di mare. Anzi no, lascia perdere il capitano: è stato il dovere di un uomo normale. Non sono un eroe. Ho fatto il mio dovere. Io e gli altri con me. Ci siamo guardati un secondo negli occhi, e non abbiamo perso tempo. Papà avrebbe capito subito cosa si doveva fare. Tutti avrebbero capito”.

Di sé dice: “Sono della generazione per favore, buongiorno e buonasera. Sono della generazione dell’arrivederci e del grazie, del rispetto agli anziani, del chiedere permesso, di salutare con un sorriso, di amare le persone per quello che sono non per quello che hanno o mi danno”.