ROMA – Concorso scuola: commissari cercasi, Miur allunga iscrizioni. Dopo il capitolo “ricorsi”, nelle ultime ore a tener banco è la questione dei compensi dei commissari d’esame. Più volte, nei giorni scorsi, i sindacati ne hanno denunciato l’esiguità esplicitata poi dalla rivista on line Tuttoscuola in una cifra – 1 euro l’ora – che difficilmente poteva sfuggire ai commenti.
Il presidente del Consiglio Renzi aveva giudicato “ingiusto” il compenso per i commissari del concorso a cattedra promettendo di rimettere mano alla cosa. Il ministro Giannini ha annunciato che la cifra sarà raddoppiata rispetto a quanto previsto (1 euro l’ora circa). “C’è un emendamento governativo – ha spiegato a margine della Giornata della Ricerca all’Università Bicocca di Milano – che verrà proposto nel decreto che abbiamo presentato la scorsa settimana, che riguarda misure scolastiche. Noi, comunque, in quello di stabilità avevamo già posto il problema, ma poi la misura non era passata. Ora la riproponiamo con forza”.
Concorso scuola, il compenso per i commissari. Il compenso – ha aggiunto la titolare del dicastero di viale Trastevere – sarà aumentato “nei limiti dei parametri possibili ma in modo consistente. Più o meno il doppio di quello che era previsto”.
Rischia di rimanere comunque poca cosa, considerata la mole di superlavoro che attende i commissari da qui alla prossima estate. Impegnati sia con il concorso che con le lezioni a scuola. Insorgono i sindacati e chiedono che venga concesso almeno l’esonero dalla didattica. «Esaminare i candidati che aspirano alla cattedra è un compito di grande responsabilità – denuncia Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti – è assurdo ricompensarli con una miseria e costringere i commissari a tour de force assurdi tra attività didattica e commissioni. È lesivo della dignità umana e professionale».
Gli uffici scolastici, intanto, sono alle prese con non pochi grattacapi: devono organizzare la vigilanza nelle aule e la predisposizione dei locali sede di esame, dal Miur hanno ricevuto il riepilogo dei contenuti della prova e le procedure da seguire per poterla svolgere. E stanno cercando di reperire aule e computer idonei alle prove, soprattutto nelle università. Ma non solo. Sono ancora tante le regioni in cerca di commissari d’esame.
Tante quelle che nelle ultime settimane hanno dovuto riaprire le procedure per le candidature degli aspiranti commissari. Prime fra tutte Lazio e Sicilia ma anche Friuli Venezia Giulia, Toscana, Basilicata, Lombardia, Veneto, Sardegna, Campania, Abruzzo, Umbria ed Emilia Romagna. Il Piemonte è già al secondo rinvio. Mancano ancora troppi commissari e la macchina organizzativa, per questo, stenta a mettersi in moto. (Lorena Loiacono, Il Messaggero)