Condannato per peculato, ora rischia anche il carcere: ma è morto due anni fa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2021 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Condannato per peculato, ora rischia anche il carcere: ma è morto due anni fa

Condannato per peculato, ora rischia anche il carcere: ma è morto due anni fa FOTO ANSA

Nel 2019 è stato condannato in appello per peculato nonostante fosse morto alcuni mesi prima, all’età di 53 anni, e che il suo avvocato avesse avvisato i giudici del decesso. In questi giorni, dopo due anni, il difensore dell’uomo si è visto recapitare l’ordine di esecuzione della pena definiva. In base a questo documento il condannato, sebbene deceduto, rischia addirittura il carcere se non sarà presentata istanza di pene alternative. La vicenda, accaduta presso il tribunale di Firenze, è riportata sulle pagine dell’edizione fiorentina de La Nazione.

La storia del morto condannato per peculato 

La storia ha inizio nel 2010 quando un 53enne di Sesto Fiorentino (Firenze) finisce indagato per peculato. Da amministratore di fatto di un’agenzia di pratiche auto avrebbe trattenuto i soldi dei bolli che invece andavano versati all’Aci. Nel 2012, in abbreviato, condannato a un anno e quattro mesi. Secondo quanto spiegato dal quotidiano, nel novembre del 2019 si è tenuto il processo davanti alla corte di appello. Il difensore seppe della morte dell’imputato poche ore prima della sentenza. I giudici, riferisce sempre La Nazione, diedero comunque lettura della sentenza, aumentando tra l’altro la pena a due anni e due mesi di reclusione.

Ora la condanna…

La condanna adesso è diventata definitiva e la macchina della giustizia è andata avanti, nonostante la morte dell’uomo. Il suo difensore si è così visto recapitare la comunicazione dell’ufficio esecuzioni penali della procura generale. Nel documento è anche precisato che il condannato ha diritto a chiedere misure alternative alla detenzione, e che se non lo farà per lui si apriranno le porte del carcere.