Confeziona ordigno e gli esplode in mano, un morto vicino a Viterbo

Pubblicato il 24 Luglio 2010 - 00:33 OLTRE 6 MESI FA

Ha confezionato un ordigno rudimentale con della polvere da sparo o del tritolo che aveva in casa illegalmente. Subito dopo, gridando frasi sconnesse, è  andato sul balcone di casa, ha acceso una corta miccia e stava per lanciare l’ordigno in strada quando gli è scoppiato tra le mani uccidendolo. È accaduto la sera di venerdì 23 luglio a Marta, in provincia di Viterbo.

La vittima si chiamava Quinto Venanzi, aveva 84 anni ed era esperto in esplosivi in quanto aveva lavorato per molti nelle cave. La moglie e una vicina di casa sono rimaste ferite e sono state trasportate nell’ospedale Belcolle di Viterbo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri e della Digos di Viterbo per accertare contro chi l’anziano volesse tirare l’ordigno.

Secondo quanto si è appreso, poco prima di dare escandescenze e di confezionare la bomba, il pensionato avrebbe litigato con un parente. Alcuni vicini di casa hanno raccontato che da un po’ di tempo veniva colto da ira quando vedeva le auto parcheggiate davanti all’ingresso della sua casa, in via Quattordici Maggio, nel centro storico del paese. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata drammatica: frammenti della testa dell’uomo sono stati raccolti a circa 30 metri di distanza dal luogo dell’esplosione. Il corpo del pensionato è stato ridotto letteralmente a brandelli. Stando all’esito delle prime verifiche eseguite dai vigili del fuoco, l’esplosione non avrebbe causato danni strutturali all’abitazione. L’area è stata transennata dalle forze del’ordine.