Consulta, Mattarella non passa. Albertoni sì

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 4 OTT – Il Parlamento in seduta comune ha eletto Ettore Adalberto Albertoni membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Ma è fumata nera per il csm con lo stop a Sergio Mattarella.

Regge quindi a metà l’intesa bipartisan tanto auspicata da Giorgio Napolitano che, secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, avrebbe accolto con disappunto l’esito del voto di oggi auspicando, a questo punto, una chiusura positiva per domani.

L’elezione, insieme, di Mattarella (di area Pd) e di Albertoni (vicino alla Lega) doveva essere il frutto di un accordo tra maggioranza ed opposizione raggiunto anche in seguito agli del presidente Napolitano perché si ricostituisse al iu’ presto il plenum di entrambi gli organi costituzionali, che mancava ormai da mesi.

Mattarella, cattolico del Pd, ex ministro e vicepremier, non è diventato membro della Consulta per 33 voti. Decisive quindi le 34 assenze, annunciate, dei parlamentari dell’Idv.

”I ruoli di garanzia di rango costituzionale sono strumenti essenziali per il funzionamento di una sana democrazia e non possono ridursi a semplici ‘posti’ da occupare”, hanno spiegato il leader Di Pietro ed i capigruppo alla Camera ed al Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario.

Il seggio alla Corte costituzionale è vacante dallo scorso 29 aprile, quando il giudice Ugo De Siervo ha completato il proprio mandato. Curiosamente, Mattarella, se eletto, sarà chiamato a giudicare sulla legittimità del referendum che punta a ripristinare la legge elettorale che porta il suo nome, per il quale le firme sono state consegnate nei giorni scorsi in Cassazione.

Il Csm, invece, mancava di un membro laico dallo scorso 6 aprile, quando il leghista Matteo Brigandì è stato dichiarato decaduto per incompatibilità. Da allora si sono ripetute senza esito le votazioni del Parlamento in seduta comune: cinque per la Consulta e quattro per il Csm.

In nessun caso, però, è stato mai raggiunto il numero legale, per cui le schede non sono mai state scrutinate. Una situazione che aveva destato non poca preoccupazione nel Quirinale, che ha esercitato la propria moral suasion sulle forze politiche per superare l’impasse, evitando che i due organi restassero senza quorum troppo a lungo, come era successo in altre occasioni per la Corte costituzionale.

Proprio lo scorso 9 settembre il presidente Napolitano aveva scritto ai presidenti di Camera e Senato dopo la quarta fumata nera, invitandoli, investendo i gruppi parlamentari, a trovare ”soluzioni concordate per l’elezione dei membri della Consulta e del Csm”. Invito, si spiega sempre in ambienti parlamentari, che sarebbe stato reiterato anche questa sera.