Contro la crisi a Torino la Lega propone di riaprire le “case chiuse”

Pubblicato il 25 Ottobre 2011 - 20:47 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, 25 OTT – Per ”fare cassa” e fronteggiare la crisi finanziaria degli enti locali, a Torino la Lega Nord propone di ”riaprire le case chiuse”.

Lo fa con un ordine del giorno presentato oggi in Comune dal gruppo consiliare che ritiene cosi’ di poter ”far fronte alla situazione economicamente drammatica e risolvere, al tempo stesso, vari problemi di salute pubblica, sicurezza, criminalita’, decoro urbano e diritti umani”.

A spiegare la proposta sono il consigliere comunale Fabrizio Ricca, che e’ anche Coordinatore comunale dei giovani padani di Torino, e Roberto Carbonero, anche lui consigliere comunale.    Sfruttando la legge proposta dalla deputata Carolina Lussana, anche lei della Lega Nord, ”possiamo trovare – sostiene Ricca – un modo di fare cassa che non pesi indistintamente sui cittadini onesti che usufruiscono dei servizi base, come trasporti o assistenza”.    Secondo Ricca, si possono ”anzi risolvere svariati e drammatici problemi, sfruttando i fruitori” di quello che definisce ”il mestiere piu’ antico del mondo” e ”controllando degrado, illegalita’ e violazioni dei diritti umani”.

Per Ricca, la stessa legge Merlin e’ ”ormai superata dalle condizioni sociali e dai flussi migratori che – scrive in una nota con la quale riferisce della presentazione dell’ordine del giorno – dai Paesi piu’ poveri sono venuti a creare una vera e propria nuova tratta di schiavitu’, che arriva direttamente sulle nostre strade”.

L’obiettivo del gruppo torinese del Carroccio – spiega Ricca – e’ che ”il Comune prenda una posizione forte, anche per stimolare Roma a discutere una proposta di legge presentata da una nostra parlamentare nel 2008, che vieterebbe gli atti osceni legati alla prostituzione per strada, creando una regolamentazione per questo settore che nessuno vuole vedere ma che fin troppo presente nelle nostre strade cittadine”.    Per Carbonero, ”contemporaneamente si risolverebbero diversi ordini di problemi: dalla vivibilita’ della strada per i nostri residenti, fino ad arrivare a un concreto contrasto della criminalita’ organizzata, passando dalla tutela sanitaria dei clienti e senza tralasciare anche un ritorno in termini economici per le casse statali e comunali”.

”Sarebbe necessario – sostiene carbonero – visto che il mondo economico si denota sempre di piu’ di caratteri amorali, non fare i falsi moralisti e affrontare di petto il problema. Speriamo trasversalmente – e’ la sua conclusione – di trovare il sostegno del Consiglio, in considerazione del fatto che nella proposta i cattolici potrebbero trovare una soluzione alle terribili condizioni in cui tante ragazze vengono tenute e i laici potrebbero contribuire a un miglioramento della vivibilita’ e del decoro urbano”.