Coop e Mafia Capitale: “Quel giorno Marino mi ordinò…”

Pubblicato il 27 Maggio 2016 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA
Coop e Mafia Capitale: Quel giorno che Marino mi ordinò..."

Coop e Mafia Capitale: al procsso, Rita Cutini (nella foto), ha ricordato: “Quel giorno che Marino mi ordinò di lasciare il posto a Daniele Ozzimo”.

ROMA – Cooperative, la loro forza pervasiva è stata rappresentata in una aula di Tribunale dalla testimonianza di Rita Cutini, che l’ex sindaco di Roma voleva rimuovere da assessore ai servizi sociali per sostiturla con Daniele Ozzimo, uno dei protagonisti dello scandalo di Mafia capitale, considerato il terminale del ras delle cooperative romane, Salvatore Buzzi, dentro il Comune di Roma.

Stiamo guardando al lato oscuo del compromesso storico.
Il drammatico colloquio fra Ignazio Marino e Rita Cutini avvenne proprio il giorno prima che Ozzimo fosse arrestato. La stessa Cutini si dimise poco tempo dopo. IgnMarino si giustificò dicendo che il nome di Ozzimo gli
“fu imposto dal Pd”.
Ozzimo, che ha scelto il rito abbreviato, è già stato condannato a due anni e due mesi di reclusione, ma il suo difensore, avv. Luca Petrucci confida che in appello sìla sentenza sarà azzerata. Ozzimo, che era in carcere, è stato liberato prima del processo in base alla rilettura di una intercettazione in cui Salvatore Buzzi dice, in romanaccio, che
“Ozzimo è uno serio e non prende soldi”.
Più che il dato giudiziario, è il quadro politico, quello del conflitto di interessi fra Pd e Cooperative, che colpisce nella cronaca che Adelaide Pierucci fa per il Messaggero di Roma della udienza numero 80 del processo per Mafia Capitale e della testimonianza di Rita Cutini:
“Mi sono sentita sola e isolata. Ho cercato di impedire la rimozione della manager Gabriella Acerbi, direttore del dipartimento, ritenuta troppo rigida, ligia alle leggi e malvista dal gruppo di Buzzi. Ma non ci sono riuscita. Poi dalle intercettazioni dei protagonisti [di Mafia Capitale] ho capito il motivo delle pressioni. Sono stata molto colpita nell’apprendere che in alcune intercettazioni il vicesindaco Nieri e Salvatore Buzzi parlavano di me. E in che termini…”
Racconta ancora Rita Cutini:
“Il giorno prima degli arresti il sindaco Marino mi ha comunicato che sarei stata sostituita nel mio assessorato da Daniele Ozzimo.
Ozzimo, nota delaide Pierucci,  stato descritto dagli investigatori “come l’uomo che pilotava sapientemente gli appalti della giunta Marino verso le cooperative di Buzzi e Carminati”.
Giorni dopo, Rita Vutini ebbe un colloqui con Ignazio Marino e, ha detto in aula,
“un incontro drammatico, tant’è che mi sono dimessa. Una cosa sono le scelte di pur bassa politica, altra cosa è subire i condizionamenti di un sistema che noi come amministrazione avremmo dovuto contrastare”.
Un altro esempio del peso delle Copperative nella vita del Comune di Roma è stato dato da Alessandro Filippi, un ex direttore generale di Ama, l’azienda municipale preposta alla nettezza urbana e alla raccolta dei rifiuti. Filippi ha parlato di “due gare anomale”: quella della raccolta organica del 2011 e quella per il multi materiale del 2013:
“”In entrambi i casi erano state assegnate alle uniche due coop che avevano presentato offerta, Edera e Cns”.
La prima coop, nota Adelaide Pierucci, era legata a Franco Cancelli (uno dei 46 imputati), l’altra aveva una partecipazione dello stesso Buzzi:
“Nelle due gare successive per lo stesso tipo di servizi abbiamo risparmiato fino al 47 per cento e sono state 14 le ditte che hanno partecipato”.