Corato-Andria, sopravvissuta incinta: “Tutto così veloce” VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Luglio 2016 - 21:57 OLTRE 6 MESI FA
Corato-Andria, sopravvissuta incinta: "Tutto così veloce" VIDEO

Un’immagine dei due treni subito dopo l’arrivo dei soccorsi

BARI – “Mi sono sentita spingere avanti, è successo tutto così velocemente e non ho capito granché. Sono stata salvata dai ragazzi che erano sul treno”. Lo racconta una donna, all’ottavo mese di gravidanza, che era a bordo di uno dei due treni che si sono scontrati in Puglia, provocando la morte e il ferimento di numerose persone. Il racconto è pubblicato sul sito del ‘Corriere del Mezzogiorno’.

La donna è stata intervistata subito dopo l’incidente, nella campagna dove i superstiti si sono raccolti. “Ho visto mia madre a terra, mio padre e mia sorella avvolti nel sangue. I ragazzi che stavano sul treno ci hanno aiutati a scendere e a metterci in salvo. Sono incinta all’ottavo mese, non riesco a credere a quello che è successo”.

Due treni e un binario unico. Ma lo scontro dei due treni sulla tratta Corato-Andria che in Puglia ha provocato 25 morti potrebbe non essere colpa dell’unico binario, sistema usato anche altrove. Ma del cosiddetto blocco telefonico, un metodo risalente agli anni ’50 per regolamentare la circolazione dei treni. Ecco cosa potrebbe non aver funzionato secondo l’Huffington Post:

Siamo sulla linea Ruvo-Barletta che, come si può leggere nelle caratteristiche tecniche, è l’unica della tratta con blocco telefonico come “regime di circolazione”. Ciò significa che in questa linea, sulla quale è previsto il raddoppio dei binari (lavori al momento fermi), non è attivo il più moderno sistema SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), in uso sulla stragrande maggioranza della rete Rfi. Il blocco telefonico è un sistema utilizzato dagli anni Cinquanta per permettere alle varie stazioni lo scambio di informazioni, dispacci e fonogrammi per garantire la circolazione dei treni in modo corretto. E’ un modello antico, quasi completamente sostituito, dove in sostanza da una stazione all’altra si chiede “il via libera” per far partire il treno. Un “via” sia scritto che orale.