Coronavirus a Roma, Iss: “Allarme preventivo”. Il piano della quarantena nel Lazio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2020 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus a Roma, Rezza: Allarme preventivo. Piano quarantena

Coronavirus a Roma, Rezza: Allarme preventivo. Piano quarantena (Foto ANSA)

ROMA – Un allarme preventivo per il coronavirus a Roma quello lanciato da Giovanni Rezza, direttore dell’Istituto superiore di Sanità (Iss). Rezza in conferenza stampa con la Protezione Civile ha spiegato che la Capitale rischia una situazione come quella di Codogno ed è giusto arginare prima l’emergenza. Un piano per la quarantena per Roma e il Lazio è già stato disposto. Si stanno rafforzando i posti in terapia intensiva e si prevede la quarantena anche per le caserme.

In conferenza stampa nella serata del 9 marzo, Rezza ha dichiarato: “Su Roma il mio era un allarme preventivo. Ci siamo trovati con una situazione del tutto inattesa a Codogno, drammatica, ma allora non si sapeva che il virus stesse circolando. Se ora vediamo anche un piccolo aumento in una località lontana dalla zona rossa, è giusta attenzionarla subito per non trovarci in difficoltà dopo. Preveniamo piuttosto che intervenire dopo”.

Secondo quanto riferito dall’ANSA, a Roma si attende un’impennata di contagi nei prossimi giorni e per questo la Capitale si sta preparando. Sono stati aumentati i posti letto di terapia intensiva, che passano da 618 a 675, coinvolgendo le caserme, mentre, con l’altra mano, si dà un sostegno alle regioni del Nord in affanno.

L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato durante una videoconferenza con i direttori delle Asl ha dichiarato: “Il sistema sta tenendo. Ci stiamo attrezzando per ogni scenario”. Scenari che comportano, ad esempio, la mobilitazione delle caserme per creare spazio negli ospedali di prima linea.

Il 9 marzo, per esempio, cinque pazienti sono stati trasferiti dallo Spallanzani alla Cecchignola: non hanno più bisogno di un letto d’ospedale, ma a casa non possono tornare perché magari vivono con anziani, minori, ammalati e perciò concluderanno lì il periodo di sorveglianza.

Bisogna essere pronti, anche ad accogliere chi, magari dal Sud, potesse aver bisogno di cure specialistiche, e nel frattempo liberare le mani agli ospedali del Nord: proprio la notte scorsa è stato trasferito in elicottero a Roma dall’ospedale di Bergamo un paziente negativo al Covid-19 per portarlo in terapia intensiva post operatoria e per liberare posti letto nel nord Italia.

Sono inoltre in arrivo circa 500 operatori sanitari, e potranno tornare al lavoro i ‘camici’ che, pur a contatto con i positivi, sono negativi al tampone. C’è la costante necessità di braccia fresche, perché anche i medici sono a loro volta possibili contagiati: solo oggi e solo al Policlinico Umberto I di Roma quattro medici e tre specializzandi sono stati messi in quarantena a casa perché positivi al virus, e il turn over deve essere garantito.

Anche la rete dei laboratori è stata rafforzata coinvolgendo, sotto il coordinamento dello Spallanzani, quelli di altri sei importanti ospedali del territorio. Ma assieme alle misure di ordine sanitario, le istituzioni lo stanno ripetendo da giorni, vanno promossi comportamenti individuali responsabili. Oggi la Regione ha lanciato sui social la campagna ‘#iorestoacasa’ che invita a cambiare la propria foto profilo per far sapere a tutti di non essere usciti.

(Fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)