Coronavirus, bimbi negativi ai test allo Spallanzani. Caso sospetto in Salento

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2020 - 20:39| Aggiornato il 10 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus bimbi negativi test Spallanzani. Caso sospetto Salento

Coronavirus bimbi negativi test Spallanzani. Caso sospetto Salento (Foto archivio ANSA)

ROMA – I bambini che dalla quarantena della Cecchignola sono stati trasferiti all’ospedale Spallanzani di Roma sono negativi al test per il Coronavirus. La notizia arriva nel pomeriggio del 9 febbraio, proprio mentre un nuovo caso sospetto viene segnalato in Salento.

Il bilancio complessivo per lo Spallanzani parla di 53 pazienti finora valutati presso l’accettazione e sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 36 sono risultati negativi al test sono stati dimessi, e i restanti 17 pazienti sono tuttora ricoverati.

Bimbi ricoverati allo Spallanzani negativi al test del coronavirus

Due bambini di 4 e 8 anni rimpatriati nei giorni scorsi da Wuhan e in quarantena alla Cecchignola, hanno avuto alcune linee di febbre: per questo motivo, accompagnati dal padre, sono stati trasferiti a titolo “puramente precauzionale”, all’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma per ulteriori accertamenti. L’ospedale ha fatto poi sapere che i tamponi hanno dato esito negativo al test di nuovo coronavirus 2019-nCoV per ambedue i bambini.

“Presto, dopo la seconda verifica, potranno congiungersi con il resto della famiglia alla Cecchignola per completare il periodo di sorveglianza”, hanno spiegato dallo Spallanzani dove i piccoli sono stati assistiti, oltre che dall’equipe interna anche da personale specializzato dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Coronavirus, caso sospetto in Salento

Ha sintomi influenzali, febbre, mal di gola e la faringite la ragazza rientrata da poco dalla Cina e che oggi è stata trasportata al Policlinico di Bari per accertare che non sia affetta da Coronavirus. La ragazza è una studentessa della provincia di Lecce e non una insegnante come si era appreso in un primo momento.

Visitata in un pronto soccorso della provincia di Lecce, la studentessa è stata trasferita in tarda mattinata al Policlinico di Bari con una ambulanza del 118. A Bari è stata ricoverata, come da protocollo, in isolamento respiratorio e da contatto, nel reparto di malattie infettive.

In ospedale le è stata diagnosticata subito una faringite, ma l’esito dei primi esami per escludere che si tratti di Coronavirus arriveranno nelle prossime ore. Intanto un campione è stato trasmesso anche all’istituto Spallanzani di Roma per ulteriori accertamenti. E’ il quinto caso sospetto in Puglia dall’inizio dell’emergenza. I quattro precedenti sono risultati tutti negativi.

Coronavirus, la situazione in Italia

Rimane alta l’attenzione e l’attività all’ospedale romano specializzato in malattie infettive. Prima buona notizia è che “tutti i test relativi ai casi sospetti per il nuovo coronavirus sono risultati negativi”, compreso quello per la donna italiana inviata sabato, anche lei a puro scopo precauzionale, dalla città militare della Cecchignola. Negativi i risultati anche per una coppia inviata allo Spallanzani da un pronto soccorso di Roma.

Tre sono casi confermati: la coppia di turisti cinesi attualmente in terapia intensiva e il giovane italiano proveniente Wuhan e poi portato in quarantena al sito della Cecchignola. Degli altri 14 ricoverati allo Spallanzani, 12 sono pazienti che sono sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus e sono in attesa di risultato. I restanti due sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici.

Infine, per quanto riguarda la coppia di turisti cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, sono tuttora in terapia intensiva. Le “loro condizioni cliniche permangono stabili e con parametri emodinamici invariati. Continua il trattamento antivirale. La prognosi è tuttora riservata”.

Italiani al Celio: “Motivi di posto alla Cecchignola”

Stefano Verrecchia, il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, ha dichiarato: “Il ministero della Salute ha ritenuto più facile portare al Celio gli otto italiani da poco rientrati da Wuhan, anche per motivi di posti”. Questa la risposta a chi gli chiedeva il perché della scelta di portare gli otto italiani rientrati da Wuhan all’ospedale del Celio a Roma e non nella città militare della Cecchignola, dove si trovano gli altri italiani in quarantena rientrati lunedì scorso.