Coronavirus, scarcerato il carceriere di Giuseppe Di Matteo, il bimbo sciolto nell’acido

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2020 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, scarcerato il carceriere di Giuseppe Di Matteo, il bimbo sciolto nell'acido

Coronavirus, scarcerato il carceriere di Giuseppe Di Matteo, il bimbo sciolto nell’acido (Foto Ansa)

ROMA – Scarcerato e concessi i domiciliari causa coronavirus al carceriere del bimbo sciolto nell’acido.

Cataldo Franco fu condannato in Cassazione e stava scontando l’ergastolo e fu per due mesi custode del piccolo Giuseppe Di Matteo. E’ andato ai domiciliari perché malato e per pericolo che contraesse il covid-19.

Originario di Gangi (Palermo) l’uomo, che tenne segregato il figlio del pentito Santino Di Matteo nell’estate del 1994, per un periodo di circa due mesi, oggi è anziano e malato ed è tornato nella sua casa di Geraci Siculo (Palermo) per il pericolo che potesse contrarre in carcere il coronavirus.

Questo in applicazione delle norme tendenti a ridurre il numero delle persone detenute nell’attuale periodo di emergenza.

Franco “restituì” l’ostaggio (rapito per imporre al padre di ritrattare le proprie accuse) all’inizio della stagione delle olive, perché gli serviva il capanno in cui veniva tenuto il ragazzino, poi assassinato e sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca il 12 gennaio 1996.

Boss scarcerati, De Magistris contro Bonafede.

“Oggi scrivo un post diverso, ai tempi della pandemia, non me ne vogliate, sulla Giustizia, dea spesso bendata.

Ci pensavo domenica notte, dopo che in televisione il magistrato Nino Di Matteo, il pm della trattativa Stato-Mafia, raccontava agli italiani della sua mancata designazione a capo del dipartimento amministrazione penitenziaria.

Se ci fosse stato Nino in quel posto non avremmo assistito alla inaccettabile scarcerazione dal 41 bis di boss del calibro di Pasquale Zagaria. La responsabilità politica del ministro della Giustizia mi appare evidente”.

Così, in un post pubblicato su Facebook, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris interviene sulla recente vicenda delle scarcerazioni di detenuti di spicco della criminalità organizzata che hanno portato alle dimissioni l’ormai ex capo del Dap Francesco Basentini.

“Ci pensavo stasera tornando a casa dopo aver fatto visita alla famiglia di Lino Apicella, il poliziotto di Napoli barbaramente ucciso nell’adempimento del suo dovere – continua – Ci pensavo rivedendo il video del reportage della Rai degno del servizio pubblico. Mafie e istituzioni.

Non si parla più, ai tempi del coronavirus, di indagini eccellenti, come quelle che hanno portato all’arresto, per mafia, dell’avvocato Pittelli, uno dei protagonisti delle attività illecite che portarono, quando ero pm in Calabria, alla sottrazione delle indagini di cui ero titolare sul sistema criminale e al mio allontanamento da Catanzaro”. (Fonte Ansa).