ROMA – Chi abita al mare può fare il bagno. Lo chiarisce il sito del governo, nelle faq sul decreto #iorestoacasa, dopo un 25 aprile assolato.
E tale possibilità è vigente già dall’inizio della Fase 1. Ma allora i rocamboleschi inseguimenti che abbiamo visto in tv?
In uno degli ultimi aggiornamenti del sito la domanda sollevata è la seguente: “Abito in un luogo di montagna/collina oppure in un luogo di mare/lago/fiume, mi è consentito fare una passeggiata in montagna/collina o in riva al mare/lago/fiume?”.
Questa la risposta del governo: “Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”, si precisa.
Questo perché, sottolinea il governo, “i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione”.
Ma attenzione, può fare il bagno al mare solo chi vi abita in prossimità. E’ vietato prendere l’auto per raggiungere la spiaggia.
“Resta fermo – è scritto sul sito – che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti”.
E sempre sindaci permettendo: “Sono fatti salvi, peraltro, diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali”, annota il governo.
“La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono”. (Fonti: Ansa, Adnkronos, governo.it)