In una settimana sono aumentati del 15% i nuovi casi di Covid in Italia ed è cresciuto dell’1,9% il tasso di positività, ma sono diminuiti del 2,9% i decessi. In merito all’andamento epidemiologico, il ministero della Salute specifica infatti che nella settimana 11-17 novembre si registrano: 208.361 nuovi casi positivi con una variazione di +15,0% rispetto alla settimana precedente (n.181.197); 533 morti con una variazione di -2,9% sulla settimana precedente (549) e 1.193.523 tamponi con una variazione di +2, 9% rispetto a 7 giorni fa (n.1.159.602). Il tasso di positività è 17,5% con una variazione di +1,9% rispetto alla settimana prima (15,6%).
La variante Omicron dominante al 99,8%
In Italia l’8 novembre scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 99,8%, con la sottovariante BA.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron, costituita dalla sola XBB.1, pari al 2,4%. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus.
Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni e dalle province autonome in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine complessivamente 106 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare, per un totale di 1533 campioni. Queste le prevalenze stimate 99,84% (range: 83,3% – 100%) variante omicron 0,16% (range: 0% – 16,7%) altra variante BA.2 4,0% (range: 0% -10,9%) BA 4 1,9% (range: 0% -4,9%) BA 5 91,5% (range: 81,8% – 100,0%) Omicron/omicron 2,4% (range 0%-13,2%) Tutti i ricombinanti omicron/omicron sono risultati appartenere al lignaggio XBB.1. La singola sequenza classificata come “altro” è risultata appartenere al lignaggio ricombinante omicron/delta XAY.1, spiega l’Istituto Superiore di Sanita’ in una nota.