Coronavirus, mascherine costano troppo: il triplo di prima

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 30 Marzo 2020 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, mascherine costano troppo: il triplo di prima della pandemia

Coronavirus, mascherine costano troppo: il triplo di prima (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Mascherine. Si sta come all’arrivo dell’euro in attesa dell’aumento. Parafrasando Ungaretti è il destino di uno dei prodotti più ricercati del momento: le mascherine. Chirurgiche o Ffp vari che siano. Costavano poco o niente ma il loro costo è moltiplicato.

Logiche di mercato, in parte, la causa. Ma anche semplice e brutale speculazione, fatta persino da qualche insospettabile. Circa 20 centesimi costavano quelle chirurgiche, quelle più a buon mercato, prima del coronavirus.

Ora, stando ai numeri pubblicati dalla Gabanelli sul Corriere della Sera e in qualche caso anche sottostimati, in farmacia vengono vendute ad 1 euro e mezzo e on line addirittura a 4 euro: 20 volte il prezzo pre- pandemia.

Le Ffp2 invece, che sino a febbraio costavano in media 1 euro e 60 centesimi, ora si acquistano in negozio per 7 euro e in rete a 20. Le Ffp3 infine, le più ambite ma anche altrettanto inutili se non usate correttamente, da 1 euro e 70 pre-crisi si vendono ora a circa 7 euro. E sono di fatto introvabili on line.

Numeri, come detto, in qualche caso persino frutto di una stima benevola con le varie tipologie che in diversi negozi hanno agilmente sfondato i 10 euro e con on line qualche sciacallo che è arrivato a proporle anche a 50 euro.

Aumenti che a sentimento ricordano quel che accadde con l’arrivo dell’euro, dove la trasformazione dei prezzi tenne conto del tasso di cambio in modo diciamo fantasioso. Ma oggi c’è anche una ragione ‘vera’ che spiega gli aumenti.

Ma ne spiega solo una parte. E la ragione è la cosiddetta legge di mercato, quella legge per cui all’aumentare della richiesta di un bene aumenta anche il suo valore. E oggi le mascherine sono richiestissime. Inoltre sono diventati più difficili gli approvvigionamenti perché, vista l’altissima richiesta non solo italiana ma mondiale, sul mercato se ne trovano meno.

I rivenditori che sono riusciti a prendere le forniture all’estero oggi devono poi pagare voli charter per portarle in Italia che prima chiedeva 60/80 mila euro e adesso ne costano 500.000, perché non devono più competere con i voli di linea che le caricavano nelle stive. Sin qui ragioni economiche. A queste si aggiunge però un altro motivo che si chiama speculazione. Pura e semplice.

Perché se è vero che un aumento è fisiologico, la moltiplicazione del costo per 10 o 20 o anche più non ha altra giustificazione se non quella del tentativo di qualcuno di approfittarsene. Speculazione che trova la sua massima espressione in rete, dove qualche privato che ha fatto incetta di mascherine le ha poi riproposte a prezzi esorbitanti.

Ma a stupire ed essere forse più esecrabile è il comportamento di alcune farmacie dove le mascherine arrivano a costare 15 euro. Aumento meno esorbitante di quello che si trova on line ma più fastidioso perché comminato non da un singolo speculatore ma da una farmacia, un negozio riconosciuto come ‘servizio essenziale’ in questo periodo di emergenza.