Coronavirus, a Milano assalto ai supermercati: scaffali vuoti, lunghe file alle casse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2020 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, a Milano assalto ai supermercati: scaffali vuoti, lunghe file alle casse

Coronavirus, a Milano assalto ai supermercati: scaffali vuoti, lunghe file alle casse (foto Blitz Quotidiano)

MILANO – Scaffali della carne e della frutta e verdura vuoti, lunghe file alle casse: a Milano è assalto ai supermercati dopo l’ordinanza della Regione che dispone la chiusura delle scuole e dei luoghi di assembramento per il rischio contagio da coronavirus. All’Esselunga di Porta Nuova c’è gente che gira anche con 2 o 3 carrelli e la mascherina. “Faccio scorte, non si sa mai, a casa siamo in 4” dice un padre di famiglia. “Io sarei venuta oggi lo stesso ma sicuramente farò una spesa più abbondante” gli fa eco un’altra cliente.

“La domenica c’è sempre gente ma oggi ce n’è molto più del doppio” commenta un addetto alle vendite. Situazione simile già da questa mattina anche in altri punti vendita della catena come il grande super in zona piazzale Lodi, dove già nel primo pomeriggio – racconta un cliente – i banconi del fresco iniziavano a svuotarsi”. 

In mano solo razioni doppie o triple e carrelli pieni: pacchi di pasta, pollo, biscotti, latte. Anche assorbenti. Il ripiano di fagioli e conserve di pomodoro è deserto. Così come quello delle casse d’acqua. Poche mascherine, ma tanta ressa anche all’Esselunga di via Cena, a Milano, dove i cittadini sono corsi a fare la spesa timorosi di una eventuale quarantena in città dopo i casi di Coronavirus in Lombardia.

“Stiamo lavorando ad occhi chiusi, come bestie da soma”, dice uno dei dipendenti mentre rientra nei magazzini dopo aver rifornito il frigo delle insalate. Il collega al banco frigo sistema le ultime confezioni di uova, prova a stemperare la tensione: “Ma se ce ne dobbiamo andare, meglio farlo con il frigo vuoto no?”. Ai cassieri sono stati imposti i guanti, ma non le mascherine, dice una dipendente quasi alla fine del turno di una “domenica da dimenticare”.

“Se chiudono tutto è giusto – commentano in fila alle casse -, meglio prima che dopo, quando è troppo tardi. Ci adeguiamo. Non servono le polemiche”. Mentre per qualcuno “è pazzesco che sia tutto vuoto, un’esagerazione. La gente fa spesa come se fossimo in guerra”. (fonte ANSA)