Coronavirus, quarantena per chi arriva da Romania e Bulgaria. Speranza firma ordinanza

di Daniela Lauria
Pubblicato il 24 Luglio 2020 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, quarantena per chi arriva da Romania e Bulgaria. Speranza firma

Coronavirus, quarantena per chi arriva da Romania e Bulgaria. Speranza firma ordinanza

Quarantena per chi arriva da Romania e Bulgaria. Nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza.

La ripresa dei contagi di coronavirus in Romania e Bulgaria preoccupa l’Italia. Tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza ha disposto la quarantena obbligatoria per tutti i cittadini che abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni nei due paesi.

E’ la prima volta dalla riapertura delle frontiere che due paesi Schenghen vengono esclusi dalla libera circolazione.

In Italia lavorano circa un milione di cittadini romeni, in gran parte impiegati nell’edilizia e nei servizi alla persona, come colf e badanti. Va da sé che la decisione della quarantena avrà necessariamente un forte impatto su questi settori. E non solo.

“Questa misura è già vigente per tutti i Paesi extra Ue ed extra Schengen”, ha spiegato Speranza annunciando la firma della nuova ordinanza.

Il ministro della Salute ha inoltre incontrato il collega degli Esteri, Luigi Di Maio, per una verifica puntuale del quadro epidemiologico a livello internazionale.

“Il virus non è sconfitto e continua a circolare – avverte Speranza – Per questo occorre ancora prudenza e attenzione”.

Coronavirus, i numeri di Bulgaria e Romania

Le misure si sono rese necessarie dopo che nei giorni scorsi la Romania si era confermata uno dei principali focolai d’Europa.

La Romania dall’esplosione della pandemia ha conosciuto 42.400 casi e 2.150 morti, in Bulgaria sono invece 9.890 contagiati e 329 i morti.

In questi giorni in molti, a partire dalle badanti, stanno rientrando nel Lazio a bordo di pullman che fermano alla stazione Tiburtina.

A destare preoccupazione soprattutto chi lavora accanto agli anziani e alle persone più fragili che sono le categorie maggiormente a rischio per il Covid 19. 

Nella giornata di giovedì 23 luglio, sono risultate positive due donne rumene a bordo di un bus che viaggia tra Roma e Bacau.

Avviate le procedure del contact tracing internazionale. Le due donne lavorano come badanti a Roma. 

Coronavirus, arrivi dall’estero divisi in 4 fasce

Attualmente gli arrivi dall’estero in Italia prevedono limitazioni per 4 fasce di provenienza.

La prima è per i Paesi dell’area Schengen, ossia Ue, più Svizzera, Norvegia e Islanda. Per costoro vige la libera circolazione dei cittadini. Ma con l’ordinanza odierna sono ora escluse Bulgaria e Romania. 

Gli arrivi dagli Stati extra Ue sono consentiti solo per ragioni di lavoro o salute ma resta l’obbligo di quarantena fiduciaria.

C’è poi un elenco di 12 nazioni dai quali l’ingresso è libero. Si tratta di Marocco, Algeria, Tunisia, Georgia, Canada, Uruguay, Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Ruanda.

C’è infine una black list di 16 Paesi dai quali è vietato ogni ingresso: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Montenegro e Kosovo.

Coldiretti: “Senza operai Est a rischio vendemmia”

E’ un punto interrogativo la vendemmia 2020, dopo che Romania e Bulgaria sono finiti nella lista dei Paesi ad alta incidenza. L’allarme per le vigne arriva dalla Coldiretti. 

In una nota l’organizzazione segnala che “sono oltre centomila gli stagionali agricoli che arrivano ogni anno dalla Romania in Italia ai quali si aggiungono più di diecimila cittadini bulgari”.

“Molti di questi lavoratori si trovano già in Italia. Permane la preoccupazione che il vincolo della quarantena limiti gli arrivi per la vendemmia che tradizionalmente inizia in Italia ad agosto e continua a settembre ed ottobre”.  

“Si tratta spesso delle stesse persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. Una possibilità che consente di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane con le quali si è creato un rapporto di fiducia”, prosegue la Coldiretti.

C’è apprensione anche per le ultime fasi di raccolta, quelle dedicate, di solito ad ottobre, alle “grandi uve rosse autoctone, come Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e, a novembre, alle uve di Aglianico e Nerello”.