Coronavirus, lo sfogo di Roberta: “Mio padre è morto come un cane, non era vecchio né malato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2020 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, lo sfogo di Roberta: "Mio padre è morto come un cane, 3 settimane per cremarlo"

Coronavirus, lo sfogo di Roberta Zaninoni: “Mio padre è morto come un cane, non era vecchio né malato”

BERGAMO – “Mio padre è morto come un cane, non è giusto”. E’ lo sfogo di Roberta Zaninoni che all’agenzia Ansa racconta la sua tragedia: perdere il papà senza neppure potergli stringere la mano, mentre si spegneva nel reparto di terapia intensiva di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. 

Giuseppe Zaninoni, 72 anni, è una delle vittime del coronavirus: è rimasto solo con i medici per giorni, senza poter ricevere nemmeno un ultimo saluto dai suoi cari. “La gente dice: Ma erano vecchi, erano malati – racconta arrabbiata la figlia Roberta – era mio padre, non era vecchio, non era malato ma soprattutto era mio padre”.

Lei era in Albania e non le hanno concesso di tornare. “Quando è arrivato quello delle pompe funebri, il 13 marzo a mezzanotte, ha detto a mio fratello Mirko: Passeranno due o tre settimane prima che riusciamo a cremarlo presto, solo oggi ho chiuso 63 bare, e lui era solo uno delle tante agenzie funebri che c’erano”.

“Sembra una guerra – prosegue – mio fratello mi dice che sente tutto il giorno ambulanze arrivare a sirene spiegate e campane che suonano a lutto. Questa è la situazione della Val Seriana: sirene e campane a morto, campane a morto e sirene”, aggiunge.

Il padre di Roberta era di Colzate ed è morto ad Alzano Lombardo, paesini di una delle zone più colpite dall’epidemia da coronavirus. “Forse quelli che vivono in altre aree non se ne rendono conto, ma da Bergamo a Clusone stanno morendo tutti. Ho diversi amici con i genitori in fin di vita. Questa non è la mia storia, è la storia di tantissime persone, non passa giorno in cui non faccio le condoglianze per almeno 10 persone che conoscevo”.

Barbara non si spiega perché anche la Val Seriana non sia stata messa in quarantena: “A Codogno sono stati bravissimi, perché qua invece sono dovuti morire tutti i nonni?”, si domanda lanciando un appello a non sottovalutare il virus. “Io stessa all’inizio ci scherzavo, facevo post ironici, ma questa non è un’influenza, non uccide solo vecchi, quei vecchi sono i nostri genitori. Chiedo a tutti di restare in casa per evitare di diffondere il virus e allo Stato di chiudere tutto, anche le fabbriche perché i soldi non valgono le vite perse”.

Fonte: Ansa