Coronavirus: un contagio al minuto, quando un po’ di sano panico?
Pubblicato il 9 Marzo 2020 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA

Coronavirus: un contagio al minuto, quando un po’ di sano panico? (Foto d’archivio Ansa)
ROMA – Coronavirus: un contagio al minuto. Questa la frequenza di contagio domenica otto marzo. Uno al minuto, tanto fa 1326 diviso per i minuti della giornata. Un contagio al minuto mentre gran parte del paese, gran parte di noi, gran parte della gente aspetta, ignora, dribbla e con stolida ingenuità chiede di sapere…di preciso.
Più preciso di un contagio al minuto? Cosa c’è di non chiaro, di non comprensibile, cosa sfugge nella frase un contagio al minuto? Uno al minuto domenica e lunedì saranno di più, cosa non è chiaro, cosa c’è da sapere di più preciso?
Molti lombardi, teoricamente sottoposti a Decreto che chiede loro di non muoversi sul territorio se non per motivi di lavoro, inforcano auto e se ne vanno nella seconda casa. Gli è stato chiesto dal governo e dai medici di non muoversi per non portate eventuale contagio. Non si sentono chiamati in causa, la causa pubblica non li riguarda, loro partono.
Molti nelle zone in cui ci si potrebbe muovere solo per “motivati e documentati motivi” questi motivati e documentati motivi li stanno più o meno creativamente stendendo su autocertificazioni che si rilasciano all’istante. D’altra parte come fermare i movimenti non giustificati e non necessari e probabilmente nocivi? Con la forza? Non si può, se la gente non si ferma da sola non si può.
Moltissimi nel resto d’Italia vanno al mare, vanno al pub, vanno in gruppo, stanno insieme come non dovrebbero fare, come è stato loro consigliato di non fare. Gliel’ha detto il medico di non farlo. Sì, proprio il medico. Ma lo fanno, nella illusione non stia accadendo nulla di serio, nella falsa certezza che nulla accadrà a loro stessi. E’ pieno, letteralmente pieno in strada di italiani che non riescono a trovare una connessione tra il proprio mondo privato e il mondo esterno.
Si è detto, in questo caso a sproposito, si è detto molto di psicosi. Cioè di paura patologica e irrazionale. Beh, gran parte della popolazione italiana appare immune dalla psicosi. Magari indulge in superstizioni tipo l’aria di mare ammazza il virus, il virus muore a 27 gradi, evviva l’estate…Ma psicosi proprio no, se non un accenno iniziale di portarsi avanti, precedendo il prossimo nella conquista della mascherina o della penna rigata.
Si è detto e scritto molto di panico da evitare, perché il panico è bruttissima forza che trasforma l’umano agire in bestiale e feroce istinto di sopravvivenza ai danni l’uno dell’altro. No, questo panico no. Ma una versione depotenziata del panico, un po’ di sano panico, insomma una sana e concreta e razionale paura quando se a un contagio al minuto non scatta?